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Julian Assange è atterrato in Australia. La moglie: "Gli serve tempo, deve abituarsi alla libertà"

Dopo essersi dichiarato colpevole e aver patteggiato con gli Usa, il fondatore di WikiLeaks è un uomo libero

Redazione Ansa

 L'aereo che trasportava Julian Assange è atterrato in Australia, a Camberra. Ad attenderlo in aeroporto la moglie Stella e i famigliari.

"Julian voleva che vi ringraziassi sinceramente tutti. Voleva essere qui. Ma dovete capire cosa ha passato. Ha bisogno di tempo. Ha bisogno di riprendersi. Vi chiedo, per favore, di darci spazio, di darci privacy per trovare il nostro posto". Così Stella Assange, la moglie del fondatore di Wikileaks, spiega che il marito, finalmente libero, non parlerà per ora. "Deve abituarsi alla libertà. Qualcuno ieri che ha vissuto qualcosa di simile mi ha detto che la libertà arriva lentamente.E voglio che Julian abbia quello spazio per riscoprire la libertà, lentamente", ha aggiunto.

Video Assange e' atterrato in Australia, l'abbraccio con la famiglia

 

Poche ore prima si era dichiarato "Colpevole di cospirazione per ottenere e diffondere informazioni sulla difesa nazionale" davanti alla giustizia americana nel tribunale di Saipan, sulle Isole Marianne Settentrionali, territorio Usa nell'Oceano Pacifico per mettere fine a un calvario giudiziario durato 14 anni.  L'ammissione del 52enne fondatore di Wikileaks faceva parte del procedimento del patteggiamento concesso dal presidente americano Joe Biden, che gli ha permesso di partire per la sua Australia da uomo libero.  Assange non potrà tornare negli Stati Uniti a meno che non gli venga concesso il permesso, ha annunciato il Dipartimento di Giustizia americano dopo il patteggiamento e la messa in libertà del fondatore di Wikileaks."In conformità con l'accordo di dichiarazione di colpevolezza, ad Assange è vietato tornare negli Usa senza autorizzazione", ha affermato il ministero in una dichiarazione pubblicata mentre il 52enne australiano è in volo per Canberra. 

Video Assange, dai leaks all'asilo in ambasciata Ecuador

 

    Abito scuro, cravatta ocra, i capelli bianchi pettinati all'indietro, secondo i giornalisti presenti in aula Assange era calmo e di buon umore. Dopo essersi dichiarato colpevole ha persino scherzato con la giudice Ramona Manglona che stava "aspettando l'esito dell'udienza per ritenersi soddisfatto". Poi è stato condannato a cinque anni e due mesi, esattamente il tempo già trascorso nel carcere di massima sicurezza vicino Londra. Un rito necessario ma formale, tanto più che l'australiano ha firmato il patteggiamento il 24 giugno nel Regno Unito, prima di salire sul jet privato pagato con una raccolta fondi da oltre mezzo milione di dollari. "L'ho letto a fondo", ha dichiarato a proposito dell'accordo.
    E quando il giudice gli ha chiesto cosa avesse fatto per commettere il reato di cui è accusato, Assange ha risposto: "Ho incoraggiato la mia fonte a fornire informazioni classificate al fine di pubblicarle. Credo che il Primo emendamento protegga tale attività...". Il fondatore di Wikileaks non ha quindi rinunciato a togliersi un sassolino dalla scarpa, sottolineando che a suo parere "il Primo emendamento e l'Espionage act sono in contraddizione tra loro, ma accetto che sarebbe difficile vincere una causa del genere date tutte queste circostanze".

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