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Mosca agli Usa: 'Rischio di ulteriore escalation con le armi a Kiev'

'Sito controllo radiazioni Zaporizhzhia distrutto da Kiev'

Redazione Ansa

 

Il ministro della Difesa russo Andrei Belousov ha messo in guardia gli Usa dal "rischio di un'ulteriore escalation a causa della fornitura di armi americane alle forze ucraine" nel corso di un colloquio telefonico con il suo omologo statunitense Lloyd Austin.

Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato dall'agenzia Interfax, sottolineando che a prendere l'iniziativa è stata la parte americana. Nel corso della conversazione sono stati trattati anche "altri temi", aggiunge il ministero. 

Intento, la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (Znpp) occupata dalle forze russe ha reso noto che un attacco delle forze di Kiev ha distrutto la stazione di controllo delle radiazioni della stessa Znpp.

Lo riporta la Tass. "La stazione di controllo delle radiazioni a Velikaya Znamenka è stata completamente distrutta a seguito di un colpo di artiglieria ucraino", si legge in un messaggio della Znpp pubblicato su Telegram.
La stazione di Velikaya Znamenka si trova a circa 27 km a ovest della centrale di Zaporizhzhia. 

 Almeno 551 bambini sono stati uccisi in Ucraina dalle forze russe dall'inizio dell'invasione e oltre 1.401 sono rimasti feriti: lo ha reso noto su Telegram l'ufficio della Procura del Paese, come riporta Ukrinform.
"Più di 1.952 bambini in Ucraina hanno sofferto a causa dell'aggressione armata su larga scala della Federazione Russa - si legge nel messaggio -. Al mattino del 26 giugno 2024, secondo le informazioni ufficiali fornite dai procuratori minorili, 551 bambini sono stati uccisi e più di 1.401 hanno ricevuto ferite di vario grado di gravità".
La maggior parte dei bambini (547) sono stati uccisi o feriti nella regione di Donetsk, nell'est dell'Ucraina. 

 La Russia, scrive l'Istituto per lo studio della guerra, ha probabilmente formato un altro esercito di armi combinate da schierare in Ucraina.
Il centro studi statunitense ricorda che domenica scorsa il portavoce del Gruppo di forze ucraino di Kharkiv, il colonnello Yuriy Povkh, ha dichiarato che le forze armate russe intendono trasferire elementi della 9/a Brigata di fucilieri motorizzati della 51/a Armata nella direzione di Kharkiv. Secondo Povkh, i russi hanno trasferito unità dalla regione di Kherson e da altre direzioni non specificate alla direzione di Kharkiv. Inoltre, il portavoce del gruppo di forze ucraine Khortytsia, il tenente colonnello Nazar Voloshyn, ha riferito ieri che le forze russe intendono trasferire elementi della 155/ma Brigata di fanteria navale (Flotta del Pacifico) e della 9/a Brigata di fucilieri motorizzati della 51/ma Armata nella direzione di Kharkiv per compensare le pesanti perdite subite sul campo di battaglia.
L'Isw ha osservato di recente che le forze armate russe hanno trasferito elementi della 155/ma Brigata di fanteria navale e della 9/a Brigata motorizzata di fucilieri da ovest e sud-ovest della città di Donetsk alla direzione di Kharkiv.
Le forze armate russe "sono attualmente sottoposte a riforme su larga scala, tra cui la creazione di nuove formazioni a livello di esercito di armi combinate, e i riferimenti delle fonti ucraine a una '51/ma armata' potrebbero costituire un primo indicatore del fatto che la Russia ha formato un altro esercito di armi combinate da dispiegare in Ucraina", si legge nel rapporto dell'Isw. 

Intanto una "dichiarazione dell'alto rappresentante Josep Borrell sostenuta da 26 stati membri", e non una dichiarazione dell'Ue a 27, afferma che "l'Ue condanna la decisione russa di vietare un certo numero di media europei in Russia come totalmente infondata e motivata politicamente". Lo ha detto il portavoce per l'azione esterna Ue Peter Stano nel briefing quotidiano della Commissione. Da quanto si apprende da un funzionario europeo è l'Ungheria il Paese che ha fatto mancare il proprio sostegno a una dichiarazione unanime a 27.

 

"L'Ue condanna la decisione del tutto infondata delle autorità russe di bloccare l'accesso a oltre ottanta media europei in Russia - afferma la dichiarazione dell'Alto rappresentante -. Questa decisione limita ulteriormente l'accesso all'informazione libera e indipendente ed espande la già severa censura sui media in Russia. I media europei vietati lavorano secondo principi e standard giornalistici. Forniscono informazioni concrete, anche al pubblico russo, anche sulla guerra illegale di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Al contrario, i mezzi di disinformazione e propaganda russi, contro i quali l'Ue ha introdotto misure restrittive, non rappresentano media liberi e indipendenti. Le loro attività radiotelevisive nell'Ue sono state sospese perché queste emittenti sono sotto il controllo delle autorità russe e sono determinanti nel sostenere la guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il rispetto della libertà di espressione e dei media è un valore fondamentale per l'Ue - conclude Borrell nella dichiarazione -. Continuerà a supportare la disponibilità di informazioni concrete anche per il pubblico russo"

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