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La Corte Suprema Usa autorizza l'aborto d'emergenza in Idaho

Sposa la linea della Casa Bianca. Biden: I divieti sono parte dell'agenda estremista dei repubblicani

Redazione Ansa

La Corte Suprema dà il via libera, almeno per il momento, alle interruzioni di gravidanza di emergenza in Idaho, dove è in vigore una delle leggi più stringenti d'America per l'aborto. Con sei voti a favore e tre contrari, i saggi hanno accolto le argomentazioni dell'amministrazione Biden, archiviato il caso e ripristinato la sentenza di grado inferiore che aveva bloccato il divieto di aborto quasi totale che vige in Idaho mentre il caso si muove fra i vari tribunali.

"La Corte Suprema ha assicurato alla donne dell'Idaho l'accesso alle cure di emergenza di cui hanno bisogno. Nessun dovrebbe dover lasciare il suo stato per ricevere l'assistenza sanitaria di cui ha bisogno. Questo non dovrebbe accadere in America", ha commentato Biden, ribadendo che i divieti degli aborti imposti in molti stati sono "parte dell'agenda estremista e pericolosa dei repubblicani per vietare l'aborto a livello nazionale. La mia amministrazione invece è impegnata a difendere" le donne.

La decisione conferma la bozza pubblicata "inavvertitamente" sul sito della Corte qualche ora prima dell'annuncio ufficiale.

Un incidente controverso avvenuto alla vigilia del dibattito fra Joe Biden e Donald Trump che, secondo alcuni osservatori, puntava a 'indebolire' la teoria dei democratici su una Corte Suprema troppo conservatrice ed estremista. I saggi infatti hanno deciso con sei voti a favore e tre contrari, e con la conservatrice Amy Coney Barrett che si è schierata con i liberal. La giudice Ketanji Brown Jackson ha osservato come, a suo avviso, il caso non doveva essere archiviato. "Questa decisione non è una vittoria per le donne dell'Idaho. Mentre questo tribunale indugia e il paese aspetta, le donne incinte che si trovano in condizioni mediche di emergenza rimangono in una posizione precaria, poiché i loro medici sono tenuti all'oscuro di ciò che richiede la legge", ha scritto la giudice nominata da Joe Biden.

La Corte Suprema si avvia alla chiusura prima della pausa estiva e all'appello mancano ancora importanti decisioni, in particolare quella sull'immunità di Donald Trump. Il 28 giugno doveva essere l'ultimo giorno per la comunicazione delle decisioni, ma i saggi hanno segnalato che anche lunedì prossimo renderanno note le loro sentenze. Fra le decisioni ampiamente attese e comunicate c'è quella sugli oppioidi. I saggi hanno infatti bloccato l'accordo da 6 miliardi di dollari proposto da Purdue Pharma per risarcire le famiglie delle vittime di overdose di OxyContin e aiutare a sanare la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti in cambio di una schermatura totale della famiglia Sackler da future cause. 

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