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La stampa estera: 'Meloni rompe gli equilibri Ue, ma non va ignorata'

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Redazione Ansa

   I giornali internazionali analizzano con grande attenzione la notte dell'Europa Building, dove si è consumato lo scontro tra Giorgia Meloni e molti dei suoi pari per il metodo e il merito usato nella scelta delle cariche di vertice. "È venuta, ha visto, si è astenuta", sintetizza il Financial Times nella newsletter Europe Express - seguitissima dalla bolla politica bruxellese - spiegando che "Giorgia Meloni è arrivata per cercare di far sentire la sua influenza".

"Il capo dell'estrema destra europea - prosegue il giornale della City - ha ricordato a Ursula von der Leyen che un secondo mandato alla guida della Commissione Europea non sarà una passeggiata".

    "Il dramma italiano non è finito in tragedia", sferza invece lo spagnolo El Pais. "Nonostante le perplessità e la rabbia della prima ministra d'Italia, l'esponente dell'estrema destra Giorgia Meloni, che da giorni inveisce contro il processo negoziale, i Ventisette hanno dato il via libera alle nomine ai vertici della Ue". "Meloni - aggiunge il quotidiano citando fonti di governo italiane - si è ribellata al processo negoziale che ha lasciato fuori la sua famiglia ultras europea, Riformisti e Conservatori (Ecr)".

    Le Figaro, storica testata francese di area conservatrice, dedica alla vicenda la prima pagina: "Meloni vuole stravolgere gli equilibri politici dell'Ue". "Emarginata nelle discussioni sull'attribuzione di posti chiave a Bruxelles, la dirigente nazionalista italiana ne fa un caso di classica 'oligarchia' europea che confischerebbe il potere", scrive il quotidiano.

    In basso, sempre in prima pagina, spicca l'editoriale intitolato "Circolo chiuso europeo". In Europa - si legge - "gli elettori hanno chiaramente spinto l'Europa più a destra, il progresso dei conservatori del Partito popolare (Ppe) è accompagnato da una forte crescita dei sovranisti, corollario di un netto ripiegamento dei centristi di Renew. Qualcosa è cambiato a Bruxelles? Non si direbbe. Quelli che controllano le leve del potere hanno continuato i loro piccoli aggiustamenti, con la forza dell'abitudine". Ma "una guastafeste", l'italiana Giorgia Meloni, denuncia il circolo chiuso di "un'oligarchia" che si spartisce le prebende prima di aver definito "le priorità".

   "La presidente del Consiglio italiano - scrive ancora Le Figaro - vuole avere voce in capitolo, ritenendo di rappresentare una corrente, certo disunita, ma che sta crescendo. Il 'regalo' di una vicepresidenza esecutiva della Commissione non basterà certamente ad ammansire colei che conta circa il doppio di eurodeputati a Strasburgo rispetto ad Emmanuel Macron. Senza attendere il Rassemblement National in Francia, o FPO in Austria, Meloni segnala all'Europa che deve fare i conti con forze politiche decise a stravolgere il gioco".

    "La lotta per gli incarichi mostra le crescenti ambizioni della destra in Europa. Dopo la svolta a destra nelle elezioni europee, vogliono avere voce in capitolo" analizza in modo simile il sito del massimo quotidiano economico-finanziario tedesco, Handelsblatt. Per lo Spiegel "Meloni e von der Leyen mantengono un buon rapporto" e "con la sua astensione il primo ministro italiano ha fatto un regalo al capo della Commissione europea e le ha risparmiato ostacoli politici: inoltre una rottura con von der Leyen non sarebbe nel suo interesse".

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