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'Filo-nazi e razzisti', gli impresentabili del Rassemblement national

La gauche ironizza sui social: 'E' la maggioranza di Bardella'

Le Pen e Bardella

Redazione Ansa

Da una filonazista a un'antisemita, sino ad un anziano ineleggibile in quanto sotto tutela legale per gravi problemi mentali. Sono solo alcuni candidati 'impresentabili' del Rassemblement National in corsa ai ballottaggi di domenica contro cui la gauche francese sta attirando l'attenzione cercando di metterli alla berlina sui social con lo slogan 'la maggioranza Bardella'.

Il caso che ha destato più scalpore è quello di Ludivine Daoudi, una giovane ragazza bionda che domenica scorsa, con il 19,9% dei voti, si era guadagnata il passaggio al secondo turno, seppure come terza, nella circoscrizione di Caen, in Normandia.

Purtroppo per lei, la sua avversaria del Nuovo Fronte Popolare, Emma Fourreau, proprio oggi ha diffuso su X una sua vecchia foto in cui indossa sorridente un cappello della Luftwaffe nazista. "Dietro i TikTok di Bardella - ha scritto Fourreau - ci sono i candidati nostalgici del Terzo Reich". Un'immagine che in pochi minuti ha fatto il giro del web, tanto che in mattinata il responsabile del partito locale ha annunciato che la corsa di Ludivine finisce qui.

Non si è ritirata, invece, Paule Veyre de Soras, anche lei qualificata al ballottaggio di domenica dopo essere arrivata seconda con il 28,59% dei voti nel suo collegio di Mayenne, nella zona della Loira. Nel suo caso in tanti hanno giudicato razziste e islamofobe le sue parole registrate da una tv locale, subito dopo il voto, anche qui diventate virali su X: "Non è vero che noi di Rn siamo fascisti e razzisti: io ad esempio ho un ebreo come oculista, e il mio dentista è musulmano", ha detto sorridendo.

Il caso di Thierry Mosca, invece, non ha nulla a che fare con le sue dichiarazioni: stavolta l'obiettivo della sinistra è dimostrare l'inadeguatezza dell'organizzazione elettorale del partito lepenista che lo ha candidato. Sessantacinque anni, Mosca si è presentato a Giura, in Borgogna, ottenendo un lusinghiero secondo posto con il 32% dei voti. Stavolta però è la legge, non i social, a decretarne l'ineleggibilità: nel novembre del 2023 il giudice locale lo ha infatti posto sotto curatela legale, una misura decisa quando si verifica un'alterazione delle facoltà mentali di una persona impedita a curare da sola i propri interessi.

Infine, la vicenda di Bruno Clavet, già eletto al primo turno con un rotondo 52% conquistato a Calais. Sotto la lente è finita la sua storia personale, certamente distante dagli standard dei tradizionali uomini politici: 35 anni, Clavet è diventato famoso per essere stato una stella di X Factor francese nel 2009 e di recente soprattutto grazie al suo lavoro di modello di biancheria intima.

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