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Prima riunione del governo. Starmer: 'Giudicateci dai fatti'

I ministri dovranno garantire efficienza e standard di condotta

Redazione Ansa

    Sfilata di volti nuovi (o semi-nuovi, data la lunga carriera politica di alcuni di loro) a Downing Street, dove il nuovo premier laburista britannico, Keir Starmer, reduce dalla vittoria elettorale del 4 luglio, ha riunito oggi per la prima volta il suo neonato governo - come annunciato - per avviare fin da subito il suo proclamato programma di "cambiamento e ricostruzione" del Paese.

    Tutti sorridenti i ministri entranti, giunti secondo tradizione a piedi di fronte al portoncino di Number 10 sotto l'occhio di telecamere e giornalisti assiepati, ma senza rispondere ad alcuna domanda. La riunione di oggi, nel weekend, ha un carattere straordinario, d'inaugurazione del lavoro, cui seguirà un botta e risposta di Strarmer con i media.

    Fra i primi ad arrivare, la vicepremier Angela Rayner, considerata una delle esponenti più 'di sinistra' della compagine, la cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeeves (figura moderata, oltre che prima donna a guidare la politica economica di un governo britannico dal numero 11 di Downing Street), il titolare degli Esteri, David Lammy.

      E ancora altri neoministri di esperienza come Hilary Benn (designato per il portafogli dell'Irlanda del Nord), o Jonatan Reynolds (Attività Produttive), nonché i neoblairiani Liz Kendall (Lavoro) e Wes Streeting (nominato alla Sanità dopo aver salvato il suo seggio di deputato per appena 500 voti dalla concorrenza di un candidato indipendente di sinistra filo-palestinese in un collegio a forte presenza di britannici musulmani).

    Ieri sera Starmer ha anche inaugurato la sua attività internazionale con una serie di colloqui: sentendo nell'ordine - secondo la tempistica dei comunicati di Downing Street - il presidente americano Joe Biden, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, il premier irlandese Simon Harris, la premier italiana Giorgia Meloni, il premier polacco Donald Tusk e il premier canadese Justin Trudeau. 

 

Starmer: 'Giudicateci da fatti, la crescita è la priorità'

"Vogliamo essere giudicati dai fatti, non dalle parole": così il nuovo premier britannico Keir Starmer nella prima conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri d'esordio. Starmer ha parlato della necessità di "attuare il cambiamento da parte di un Labour che è cambiato" a partire da un piano per il rilancio della "crescita dell'economia" da delineare martedì. Ha poi detto che visiterà Scozia, Galles e Irlanda del Nord, notando come il suo governo abbia "un mandato pieno", essendo "il primo partito in Inghilterra, Scozia e Galles". Ha infine aggiunto di aver chiarito cosa attenda dai ministri in termini di condotta ed efficienza.

Risultato finale, Labour 412 seggi e Tory 121

I risultati finali delle elezioni politiche britanniche, dopo che sono stati proclamati tutti i vincitori dei 650 seggi nella Camera dei comuni, attribuiscono 412 deputati al Labour del neopremier Keir Starmer, in linea con le previsioni degli exit poll, a soli sei seggi dal record di Tony Blair nel 1997, mentre i Tory dell'ex primo ministro Rishi Sunak ne ottengono 121, confermando il tracollo disastroso e il minimo storico. I liberaldemocratici di Ed Davey, ai quali è andato l'ultimo seggio assegnato in ritardo in Scozia, salgono a quota 72 e ottengono un risultato record. Reform Uk di Nigel Farage conquista cinque seggi.

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