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Hamas propone un 'governo indipendente' per Gaza e Cisgiordania

'Esecutivo imparziale, con figure senza partito'. Ripresa la trattativa al Cairo

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Redazione Ansa

      Un governo indipendente, formato da figure senza partito, che gestisca sia Gaza sia la Cisgiordania nel dopoguerra. Questa la suggestione di Hamas ai mediatori di Usa, Qatar e Egitto, riferita da Husam Badran, membro dell'ufficio politico della fazione. "Abbiamo proposto che un governo imparziale di competenza nazionale - ha detto Badran, citato dai media evocando anche elezioni generali palestinesi - gestisca Gaza e la Cisgiordania dopo la guerra".

    "L'amministrazione della Striscia alla fine del conflitto è - ha spiegato - una questione interna palestinese senza alcuna interferenza esterna, e non discuteremo il giorno dopo la guerra a Gaza con nessuna parte esterna". 

     Intanto, la delegazione israeliana, guidata dal capo dello Shin Bet Ronen Bar e con esponenti dell'Idf, è arrivata al Cairo per riprendere i negoziati con i mediatori su una possibile tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi.  Lo hanno riferito i media.  Ieri il premier Benyamin Netanyahu - dopo il ritorno della delegazione israeliana da Doha - aveva dato il via libera alla nuova missione al Cairo.

     L'ufficio di Netanyahu ha definito "una completa fake news" che Israele, come riportato da alcuni media internazionali, sta discutendo la possibilità di ritirarsi dal 'Corridoio Filadelfia' al confine tra Gaza e l'Egitto di cui l'Idf ha preso il controllo nelle scorse settimane. L'ufficio ha ricordato che "il premier insiste affinché Israele rimanga nel Corridoio Filadelfia, e così ha dato istruzioni ai negoziatori", dopo "averlo spiegato questa settimana ai rappresentanti degli Usa e dopo aver informato ieri sera il governo".

      Infatti i media internazionali, citati da quelli locali, scrivono oggi che Israele e Egitto starebbero studiando, nell'ambito dei negoziati per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi, "un sistema di sorveglianza elettronica" lungo il confine con la Striscia per impedire il contrabbando di armi ad Hamas. Se così fosse, questo - secondo le fonti - potrebbe portare al ritiro delle truppe israeliane dal 'Corridoio Filadelfia', la striscia di terra tra Gaza e l'Egitto, che è uno dei punti più controversi, insieme al controllo del valico di Rafah, nei negoziati che oggi sono previsti al Cairo. 

'Hamas più morbida in negoziati, è indebolita militarmente' 

    Hamas avrebbe ammorbidito alcune delle sue posizioni nei negoziati su una possibile tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito il sito Axios secondo cui la scelta sarebbe dettata da valutazioni dell'intelligence che indicano che la fazione islamica vuole un cessate il fuoco a Gaza a causa dell'indebolimento della sua posizione militare.

   Axios, che cita funzionari israeliani e americani coinvolti nei negoziati, ha sostenuto che di conseguenza il premier Benyamin Netanyahu avrebbe inasprito le richieste di Israele per un accordo. Secondo le fonti citate dal sito, Netanyahu "sta cercando di sfruttare la debolezza di Hamas per ottenere quanto più possibile. Ma c'è il rischio che si spinga troppo oltre e che i negoziati falliscano. Il premier vuole un accordo, ma è disposto a giocare duro".

    I funzionari hanno affermato, ha riportato Axios, che "alcuni alti comandanti di Hamas a Gaza hanno comunicato alla leadership politica di Hamas a Doha che la situazione nella Striscia è urgente e che vogliono, hanno bisogno, di un cessate il fuoco". 

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