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Hamas annuncia, 'Deif è vivo'. Negoziati in salita

La fazione dà lo stop ai colloqui, poi ridimensiona. L'Idf annuncia: ucciso Salameh

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Redazione Ansa

    Hamas ha annunciato che il capo militare Mohammed Deif è vivo e operativo dopo il raid aereo di Israele che ieri ha causato 90 morti a Mawasi. Israele ha però confermato l'uccisione del suo braccio destro, il comandante Rafaa Salameh, che ieri era con il capo delle Brigate Qassam nell'aerea umanitaria a sud di Gaza.

    "Il comandante Mohammed Deif sta bene e supervisiona direttamente le operazioni delle Brigate Qassam e della resistenza", ha detto all'Afp, sotto la copertura dell'anonimato, un alto funzionario della fazione islamica.

    Israele, che ieri aveva sostenuto di non avere "certezza assoluta sull'eliminazione" non solo di Deif ma anche di Salameh, oggi ha reso noto che il comandante della Brigata Khan Yunis è stato ucciso nell'attacco. "Salameh - ha sottolineato l'Idf - era uno dei più stretti collaboratori di Deif e una delle menti del massacro del 7 ottobre".

    Se sulla sorte di Deif resta il mistero, appare più chiaro l'effetto politico che il raid potrebbe avere sull'andamento delle trattative in corso al Cairo e in Qatar per un nuovo cessate il fuoco nella Striscia e i rilascio degli ostaggi. Lo stesso alto funzionario anonimo della fazione che ha parlato con l'Afp ha sostenuto che il leader politico "Ismail Haniyeh ha informato i mediatori e gli attori regionali in una serie di appelli della decisione di Hamas di interrompere i negoziati a causa della mancanza di impegno da parte di Israele e dei massacri contro civili disarmati".

    Da altre fonti dell'organizzazione, citate da media arabi e riprese da quelli israeliani, si sono però ridimensionate le dichiarazioni definendole "senza basi" e si è denunciato che "uno degli obiettivi dell'escalation contro il popolo di Gaza da parte di Netanyahu e del suo governo è quello di bloccare la strada verso un accordo che fermi l'aggressione". Una sorta di altalena di posizioni che si chiarirà nei prossimi giorni.

    Israele ha fatto sapere di non aver finora ricevuta alcuna notifica dai mediatori sull'eventuale congelamento dei negoziati. Ma appare consapevole di una reazione di Hamas al raid su Deif. La valutazione israeliana, come evidenziano i media, è che a breve termine i colloqui si fermeranno ma a medio e lungo termine la pressione militare su Hamas nella Striscia riporterà la fazione al tavolo negoziale.

    Appare possibile che una accelerazione finale alla intesa possa arrivare dal viaggio di Netanyahu negli Usa. Il 22 luglio incontrerà alla Casa Bianca Joe Biden, nel loro secondo faccia a faccia da inizio della guerra. Dopo Biden, il 24, il premier israeliano parlerà al Congresso Usa.

    Al 282/esimo giorno di guerra, l'esercito ha continuato le operazioni nel sud e nel centro della Striscia. L'agenzia Wafa ha denunciato "l'uccisione di 12 persone, in maggior parte donne e bambini, in un raid su una scuola dell'Unrwa, piena di sfollati", a Nuseirat.

    L'Idf ha replicato che in quella scuola "operava una serie di terroristi" che ne avevano fatto "un nascondiglio e una infrastruttura operativa da dove erano progettati e condotti attacchi contro i soldati". Nel centro di Israele, un palestinese di Gerusalemme est, che è stato poi "neutralizzato", probabilmente ucciso, ha lanciato la sua auto, secondo la polizia, contro 4 soldati, ferendone 2 gravemente. 
   

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