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Puigdemont, 'so cosa devo fare e che mi aspetta il carcere'

Il leader Junts ha confermato il ritorno per investitura di Illa

Redazione Ansa

(ANSA) - MADRID, 03 AGO - "Immagino quello che mi aspetta e che devo fare": in una lettera aperta di tre pagine pubblicata oggi su X, il leader di Junts per Catalunya, Carles Puigdemont, fuggito in Belgio all'indomani del referendum unilaterale di indipendenza del 2017, ha confermato la sua decisione di tornare in Catalogna per la seduta della Camera catalana per l'investitura del neo governatore della Generalitat, rischiando così l'arresto. Sull'ex presidente catalano pesa un ordine di arresto per malversazione di fondi pubblici, dopo la mancata applicazione dell''amnistia concessa agli indipendentisti coinvolti nel processo secessionista.
    Il messaggio di Puigdemont viene diffuso all'indomani dell'accordo avallato dalle basi della Sinistra Repubblicana (Erc) con il Psc per la nomina del socialista Salvador Illa alla presidenza della Generalitat.
    "So che il mio ritorno può comportare l'arresto e l'entrata in carcere chissà per quanto tempo", scrive Puigdemont, che assicura: "Così come l'esilio è stato una decisione politica, anche tornare dall'esilio lo è". E aggiunge che non si lascerà usare come "oggetto di negoziato", né che il suo eventuale arresto serva "per avallare alcuna decisione politica che comporti la rinuncia alla lotta" per l'indipendenza.
    Il patto tripartito fra il Psc, Erc e Sumar frustra l'aspirazione di Puigdemont a essere eletto presidente della Generalitat dalle forze indipendentiste - insufficienti per la maggioranza nella Camera catalana - e il via libera dei socialisti. Junts ha convocato per oggi la direzione esecutiva per valutare come reagire all'accordo che porterà Illa alla guida del governo catalano. I 7 voti del partito indipendentista di Puigdemont sono chiave per sostenere la maggioranza Psoe-Sumar al Parlamento nazionale, sostenuta dai partiti nazionalisti baschi e catalani.
    L''annuncio di Puigdemont del rientro in Catalogna, anticipato già la scorsa settimana, è interpretato sia da Erc che nel Psc come una manovra di pressione per far saltare l'investitura di Salvador Illa. Se l'ex presidente fosse intercettato dalla polizia mentre si reca alla Camera catalana, sarebbe arrestato. Una circostanza che probabilmente forzerebbe un rinvio del dibattito di investitura, con una sospensione della seduta per il deputato arrestato. (ANSA).
   

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