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Maduro apre alla mediazione di Brasile, Colombia e Messico

Dopo che i tre paesi gli hanno ribadito la richiesta di presentare i verbali elettorali

Nicolas Maduro

Redazione Ansa

     In una diretta televisiva il presidente del Venezuela Nicholas Maduro ha detto di rispettare "profondamente" i governi di Brasile, Colombia e Messico e che saprà "come comunicare con i loro presidenti al momento giusto".

    Ieri i tre Paesi avevano pubblicato un comunicato in cui insistevano nella richiesta al presidente venezuelano di presentare i verbali elettorali.

 

    Maduro ha dichiarato di essere in attesa di un colloquio con il brasiliano Luiz Inácio da Silva, il colombiano Gustavo Petro e il messicano Andrés Manuel López Obrador. "Speriamo che avvenga", ha dichiarato.

    Ha poi aggiunto che come è solito fare con tutti i presidenti con cui ha parlato finora, anche con loro cercherà di spiegare "una situazione che è complessa da capire, perché nel mondo ci sono molta manipolazione e bugie". Secondo Maduro il suo governo è "esperto nello sconfiggere le bugie, da qualunque parte provengano e qualunque sia il loro potere".

Panama offre asilo politico a Maduro. ma lui rifiuta

     Il presidente di Panama José Raúl Mulino ha offerto asilo politico al presidente del Venezuela Nicolás Maduro e alla sua famiglia. "Mi offro di dare asilo politico a Nicolás Maduro se questo sacrificio di Panama può servire affinché questo signore e la sua famiglia se ne vadano dal Venezuela", ha dichiarato Mulino rispondendo ad una proposta della leader dell'opposizione María Corina Machado di una transizione democratica con garanzie di salvacondotto per Maduro.

 

   La reazione del presidente venezuelano non è tardata ad arrivare. In una diretta sulla televisione di stato Maduro si è rivolto direttamente a Mulino. "Presidente di Panama, cercherò di imparare il suo nome, ma chi si mette contro il Venezuela si brucia" ha detto, definendo Mulino "eletto da una minoranza di destra".

    Maduro ha poi aggiunto che Panama ha "una pentola a pressione" riferendosi alla crisi migratoria della regione del
Darién. 

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