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"Puigdemont non si trova in Spagna". Sarebbe a Waterloo

Il giudice responsabile della causa in cui è coinvolto l'ex governatore catalano chiede spiegazioni alla polizia

Mossos d'Esquadra, la polizia della Catalogna

Redazione Ansa

L'ex leader secessionista Carles Puigdemont si trova "fuori dalla Spagna" già "da ieri": lo ha detto questa mattina il suo avvocato, Gonzalo Boye, alle emittenti Catalunya Radio e Rac1. Il legale ha aggiunto che l'intenzione del suo assistito è di diffondere un messaggio pubblico "nei prossimi giorni". Ieri mattina, Puigdemont è stato protagonista di un'apparizione lampo a Barcellona, dove subito dopo ha fatto perdere le sue tracce riuscendo così a eludere il mandato di cattura nazionale in vigore nei suoi confronti. "Puigdemont è ricercato per dei fatti oggetto di una legge di amnistia che un giudice non vuole applicare. Non è condannato, non è detenuto, non è incarcerato", ha affermato Boye. 

Leader attivisti secessionisti, 'Puigdemont è a salvo e libero' - "Il presidente Puigdemont mi ha chiesto di farvi sapere che è sano, salvo e, soprattutto, libero": è il post pubblicato su X da Lluís Llach, noto cantautore catalano e attuale presidente dell'Associazione Nazionale Catalana (Anc), un'organizzazione di attivisti pro-secessione. Il messaggio di Llach, il quale in passato è anche stato deputato regionale dello stesso partito di Puigdemont (Junts), è stato ripostato dal segretario generale della formazione, Jordi Turull. Nessuno dei due ha però fornito ulteriori dati su dove si trovi l'ex leader secessionista. In un messaggio a parte, Turull ha poi scritto: "A questo punto della serata mi viene molta voglia di gridare: Viva la Catalogna libera!". Nel corso dell'apparizione lampo di Puigdemont stamane a Barcellona, Turull è stato immortalato dalle telecamere al suo fianco. "Una volta terminato il suo lavoro politico, è andato a casa sua", sono invece state le dichiarazioni rilasciate dall'avvocato di Puigdemont, Gonzalo Boye, alla tv catalana Tv3. Il legale non ha però specificato se si riferisse al luogo di residenza del suo cliente all'estero.

Il giudice spagnolo Pablo Llarena, responsabile della causa in cui è coinvolto l'ex governatore catalano Carles Puigdemont, ha chiesto in due atti giudiziari spiegazioni alla polizia catalana (i Mossos d'Esquadra) e al Ministero dell'Interno spagnolo su come il leader secessionista sia riuscito a "eludere", ieri a Barcellona, "un mandato di cattura a suo carico". Il magistrato vuole conoscere i dettagli del dispositivo di polizia predisposto in previsione del possibile arrivo di Puigdemont in Catalogna, preannunciato da lui stesso, e dell'operazione successiva attivata per provare ad intercettarlo, una volta che il leader indipendentista ha fatto perdere le sue tracce dopo un comizio nel centro di Barcellona.

Carles Puigdemont è "di ritorno a Waterloo", la località belga in cui si era stabilito dopo il tentativo secessionista di cui fu protagonista quando era governatore della Catalogna nel 2017: lo ha rivelato Jordi Turull, segretario generale del suo partito (Junts per Catalunya) in dichiarazioni alla radio catalana Rac1. Lo stesso Turull, che ieri mattina è stato insieme a Puigdemont durante la sua apparizione lampo a Barcellona, è invece rientrato in Catalogna dopo aver trascorso la notte nel sud della Francia, secondo quanto ha spiegato. Il segretario generale di Junts ha anche rivelato di aver cenato con Puigdemont "martedì sera" a Barcellona: nonostante un mandato di cattura nazionale a suo carico, l'ex governatore si trovava quindi in territorio spagnolo già oltre 24 ore prima del momento in cui è comparso in pubblico.

Madrid, 'l'arresto di Puigdemont era a carico dei Mossos'. La responsabilità dell'arresto del leader secessionista catalano Carles Puigdemont, che ieri è apparso fisicamente a Barcellona ed è poi riuscito a eludere un mandato di cattura a suo carico, "era dei Mossos d'Esquadra" (la polizia della Catalogna, dipendente dal governo regionale): è quanto sostenuto dal ministro della Presidenza e della Giustizia spagnolo, Félix Bolaños, in dichiarazioni a cronisti riprese da Rtve. In risposta a domande su quali potessero essere le responsabilità del governo centrale rispetto alla fuga di Puigdemont, Bolaños — uno degli uomini più vicini al premier Pedro Sánchez — ha quindi negato che Madrid ne avesse, ricordando che i Mossos "svolgono il ruolo di polizia giudiziaria" e che quindi spettava a loro "l'attuazione del mandato di cattura emesso dalla Corte Suprema" contro Puigdemont. Il ministro ha ribadito che saranno i responsabili del governo catalano sinora in carica (i quali verranno presumibilmente sostituiti nei prossimi giorni, dopo l'elezione del socialista Salvador Illa come nuovo presidente della Catalogna) a dover dare spiegazioni in merito.

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