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Sotto accusa la società high tech del voto venezuelano

Tre ong hanno chiesto chiarimenti sul presunto hackeraggio nella notte elettorale

Il presidente del Cne consegnando i documenti elettorali al Supremo Tribunale di Giustizia

Redazione Ansa

    Esponenti di tre  organizzazioni non governative - Transparencia Electoral, Alianza por Venezuela e il Forum Argentino per la Difesa della Democrazia -  si sono recati presso la sede di Buenos Aires della società argentina ExClé SA, che ha fornito supporto tecnologico alle presidenziali venezuelane, per chiedere chiarimenti sulla versione diffusa dal governo del presidente Nicolás Maduro riguardo ad un "hackeraggio" del sistema di trasmissione durante il voto di domenica 28 luglio.

    "Il Consiglio elettorale venezuelano (Cne) ha assicurato di non aver presentato i verbali a causa di un attacco informatico, inizialmente diretto dalla Macedonia del Nord. Poi è stato accusato anche Elon Musk. Dato che i dati vengono trasmessi dalle macchine per il voto fornite da ExClé, chiediamo che la società si pronunci su quanto accaduto", ha dichiarato Leandro Querido, fondatore di Transparencia Electoral.

    ExClé è una società che dal 2017 fornisce al Cne i servizi legati al sistema di voto elettronico in Venezuela ed è stata sanzionata dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nel 2020 per cooperare con il governo di Maduro "nell'impedire elezioni libere ed eque in Venezuela". 
   

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