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Kiev colpisce un altro ponte, Mosca avanza in Donbass

Cnn, 'ma Putin è costretto a dirottare le truppe verso Kursk'

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Redazione Ansa

L'Ucraina intensifica le operazioni in territorio russo, arrivate al 12esimo giorno, mentre la Russia rivendica di aver conquistato un altro villaggio nel Donbass. Si muove in queste due direttrici la nuova fase della guerra tra Mosca e Kiev, con gli ucraini che sperano di poter consolidare le loro posizioni nella regione di Kursk - anche in altre aree limitrofe - per poterle "scambiare" con le proprie regioni occupate dai russi in un eventuale futuro tavolo di trattative.

Dopo quello distrutto venerdì, le forze ucraine hanno annunciato di aver colpito un altro ponte sul fiume Seim, nel Kursk, con l'obiettivo - ha spiegato il comandante dell'aeronautica militare, il tenente generale Mykola Oleshchuk - di "privare il nemico delle capacità logistiche con attacchi aerei di precisione, il che influisce in modo significativo sul corso delle operazioni di combattimento".

Non è chiaro se il ponte sia stato distrutto, ma su Telegram Oleshchuk ha usato toni trionfanti: "Direzione Kursk. Un altro ponte in meno!". Sempre per indebolire la logistica russa, nel mirino di Kiev è finito anche un deposito di carburante nella regione di Rostov, al confine sudorientale dell'Ucraina: secondo il governatore Vasily Golubev, le forze russe "hanno respinto l'attacco di un drone" ma, "a seguito della caduta dei detriti sui magazzini industriali a Proletarsk, il gasolio ha preso fuoco".

Il ministero della Difesa di Mosca ha poi affermato di aver intercettato e distrutto diversi droni nel Kursk, nel Rostov e anche nella regione di Belgorod, l'altra zona confinante nella quale Kiev avrebbe tentato di entrare nei giorni scorsi senza risultati. Il ministero ha anche annunciato di aver catturato un villaggio ucraino, Svyrydonivka, nel Donetsk, a una quindicina di chilometri dalla città di Pokrovsk, importante centro logistico nell'Ucraina orientale obiettivo dell'offensiva di Mosca da diversi mesi. Nei giorni scorsi l'esercito russo aveva rivendicato la presa di diversi villaggi in questa zona, dove le sue truppe sono avanzate rapidamente dopo la presa di Ocheretyne all'inizio di maggio.

 

La città di Pokrovsk si trova su un'importante strada verso le roccaforti ucraine di Chasiv Yar e Kostiantynivka. Di fronte a questa minaccia le autorità ucraine avevano già esortato i residenti a evacuare. Tuttavia, secondo funzionari statunitensi citati dalla Cnn, la Russia si è ritrovata costretta a dirottare migliaia di soldati dai territori ucraini occupati verso il fronte interno di Kursk, per rafforzare le difese di fronte all'avanzata ucraina. Il presidente Vladimir Putin avrebbe, inoltre, richiamato soldati di leva, venendo meno alla promessa fatta di non utilizzarli in prima linea. Putin e le sue forze armate "naturalmente spazzeranno via l'esercito ucraino" dalla regione di Kursk, ha dichiarato in un'intervista a Rossiya 1 il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, alleato-vassallo del Cremlino, denunciando che Kiev ha schierato oltre 120.000 soldati al confine con il suo Paese. Di conseguenza, ha annunciato il leader di Minsk, "abbiamo schierato i nostri militari lungo tutto il confine".

Il numero dei soldati mobilitati non è stato specificato, ma l'esercito bielorusso è composto da 48.000 uomini e di questi circa 12.000 sono destinati alla vigilanza dei confini, secondo il Military Balance del 2022 dell'International Institute for Strategic Studies, citato dal Guardian. "Vedendo la loro politica aggressiva, abbiamo posizionato in determinati punti il nostro esercito lungo l'intero confine - ha affermato Lukashenko - in caso di guerra".

 

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