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Trump all'attacco, 'Musk ministro, dazi e deregulation'. E corteggia Kennedy jr

Il patron di Tesla: 'Pronto a servire con Donald'. Bufera per un comizio nella cittadina del Michigan legata al Kkk

Redazione Ansa

Elon Musk ministro o consigliere, dazi a tutto spiano, deregulation su ambiente e climate change. E' quanto ha promesso Donald Trump prima del suo comizio nello stato in bilico del Michigan, che ha suscitato polemiche per la scelta di parlare a Howell, cittadina di 10 mila abitanti la cui storia è legata al Ku Klux Klan e dove il mese scorso suprematisti bianchi hanno marciato intonando "Heil Hitler" ed esibendo cartelli con la scritta "White Lives Matter". Mentre un altro gruppo ha gridato "noi amiamo Hitler, noi amiamo Trump".

In una intervista alla Cnn, Donald Trump si è anche detto "certamente aperto" ad offrire un ruolo della sua eventuale amministrazione al candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr. se abbandona la corsa e gli dà il suo endorsement. "Mi piace molto. Lo rispetto molto", ha detto. Alla domanda se valuterebbe un posto nel suo governo per lui, ha risposto: "probabilmente lo farei, se succedesse qualcosa del genere. È un tipo di persona molto diverso, molto intelligente. E, sì, sarei onorato di ricevere questo sostegno, certamente". Poche ore prima, la vice di Rfk aveva rivelato che Kennedy sta considerando il ritiro.

La campagna di Kamala Harris - di cui Trump recentemente ha messo in discussione la razza chiedendosi se sia nera o indiana - ha criticato il tycoon per aver pianificato l'evento a Howell senza condannare quella che ha definito una "palese dimostrazione di razzismo e antisemitismo in suo nome". "I razzisti e i suprematisti bianchi che hanno marciato in nome di Trump il mese scorso a Howell lo hanno visto elogiare Hitler, difendere i neonazisti a Charlottesville e dire agli estremisti di estrema di destra di 'stare nelle retrovie e tenersi pronti'", ha accusato il team dem, riferendosi anche alla frase dell'ex presidente alle milizie paramilitari nel giorno dell'assalto al Capitol. "Le sue parole e le sue azioni li hanno incoraggiati", ha aggiunto, ricalcando il monito lanciato da Joe Biden nel suo discorso d'addio alla convention.

Immediata la replica della campagna del leader repubblicano: "Trump va a Howell per trasmettere un forte messaggio su legge e ordine, chiarendo che criminalità, violenza e odio in qualsiasi forma non avranno alcun posto nel nostro Paese quando tornerà alla Casa Bianca". Lo staff del tycoon ha contrattaccato anche ricordando che pure Biden nel 2021 visito' Howell. Ma fu per sostenere la campagna di una deputata dem in un distretto che comprende anche questa cittadina. La sua storia e' legata al Kkk: negli anni '70, il Gran Drago (nome che indica un ruolo leader) Robert Miles aveva un indirizzo postale a Howell e teneva le riunioni in una fattoria lì vicino. Riunioni razziste si sono ripetute sporadicamente fino ai giorni nostri, come il mese scorso, mentre sino al 2021 si trovavano ancora graffiti pro Kkk.

La domanda sorge spontanea: perché tenere un comizio lì, perché ora, dato che i tempi e il simbolismo sono importanti in politica. Di sicuro recentemente gli influencer dell'estrema destra hanno messo sotto accusa la sua campagna per un posizionamento troppo debole e mainstream. Probabile che il tycoon voglia rassicurare questa fetta dell'elettorale molto attiva e influente su internet. Anche con promesse, se vince, come quella di offrire al suo sostenitore e ormai guru della destra Elon Musk un posto nell'amministrazione, nonostante i conflitti di interesse, essendo il magnate un mega appaltatore del governo. O mostrando i muscoli minacciando di "revocare a Pechino lo status di nazione piu' favorita a livello commerciale" e di far approvare il "Trump reciprocal trade act": "se la Cina o qualsiasi altro Paese ci fa pagare il 100% o 200% di tariffe, faremo altrettanto. Occhio per occhio". Intanto attacca l'intervento di Biden alla convention come un discorso "arrabbiato e farneticante pieno di bugie, dove si è preso il merito di tutto ciò che è stato fatto durante l'amministrazione Trump". 

Musk su X: 'Pronto a servire con Trump'

"Sono pronto a servire": Elon Musk ha accolto su X l'offerta di Donald Trump di un posto nell'amministrazione, se vincera'. Il patron di Tesla si e' auto candidato a segretario di un nuovo "dipartimento dell'efficienza", in sigla D.o.g.e., come si legge in una foto da lui postata che lo ritrae dietro un podio con questa scritta.

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