Il governo della Mongolia ha attribuito la decisione di non arrestare il presidente russo Vladimir Putin durante la sua visita nel Paese alla sua posizione di dipendenza energetica da Mosca, che rende difficile ammanettare Putin su mandato della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra in Ucraina.
In una dichiarazione a Politico, il portavoce del governo ha affermato che "la Mongolia importa il 95% dei suoi prodotti petroliferi e oltre il 20% dell'elettricità dai nostri vicini, che in passato hanno subito interruzioni per motivi tecnici. Questa fornitura è fondamentale per garantire la nostra esistenza e quella del nostro popolo".
"La Mongolia - ha aggiunto - ha sempre mantenuto una politica di neutralità in tutte le sue relazioni diplomatiche, come dimostrano le nostre dichiarazioni ufficiali fino ad oggi".
Il Paese è però tra gli aderenti alla Corte penale internazionale.
Peskov: 'La Cpi non impedirà a Putin di mantenere contatti internazionali'Il mandato d'arresto della Cpi nei confronti di Putin non gli impedirà di mantenere i contatti con i Paesi interessati a sviluppare le relazioni con la Russia, che rappresentano "la maggioranza globale". Lo ha detto il suo portavoce, Dmitry Peskov, il giorno dopo la visita del presidente russo in Mongolia.
Un paese che in teoria, in quanto aderente alla Corte, sarebbe stato tenuto ad eseguire il mandato d'arresto, emesso lo scorso anno con l'accusa di deportazione di bambini ucraini.
Peskov, citato dall'agenzia Tass, ha aggiunto che il presidente russo non ha ancora deciso se prenderà parte al vertice del G20 in programma il prossimo novembre in Brasile, anch'esso Paese membro della Cpi. "Tutta questa storia della Cpi non può essere e non sarà una limitazione allo sviluppo delle relazioni della Russia con gli Stati partner interessati a sviluppare le relazioni bilaterali", ha detto Peskov.
"La maggioranza globale - ha aggiunto - ha una visione molto più ampia delle prospettive della cooperazione internazionale rispetto ai paraocchi della Cpi". Il Cremlino vede "un grande interesse verso la Russia da parte della maggioranza globale", e "anche noi siamo interessati", ha proseguito il portavoce. Quanto alla possibile partecipazione al G20 in Brasile, "il presidente deve ancora prendere una decisione", ha aggiunto Peskov.
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