Mondo

Il Papa: 'Sconfiggere la cultura della violenza e dell'indifferenza'

Francesco vede i leader religiosi a Giacarta: 'fede strumentalizzata per i conflitti'

Redazione Ansa

"Il fenomeno globale della disumanizzazione è caratterizzato soprattutto da violenze e conflitti diffusi, che spesso provocano un numero allarmante di vittime. È particolarmente preoccupante che la religione sia spesso strumentalizzata in questo senso, causando sofferenze a molti, soprattutto donne, bambini e anziani. Il ruolo della religione, tuttavia, dovrebbe includere la promozione e la salvaguardia della dignità di ogni vita umana". E' quanto si legge al punto 1 della 'Dichiarazione congiunta' firmata stamattina alla Moschea 'Istiqlal' di Giacarta da papa Francesco, dal grande imam Nasaruddin Umar e dagli altri leader confessionali presenti all'incontro interreligioso.

 

In tutto erano dieci i leader religiosi indonesiani presenti all'incontro interreligioso alla Moschea Istiqlal di Giacarta e alla firma della dichiarazione congiunta. Il testo è stato letto da monsignor Tri Harsono in rappresentanza della Conferenza episcopale indonesiana e da Ismail Cawidu per la Moschea Istiqlal.

La firma del documento è stata invece accompagnata da Gus Yahya Staquf dell'organizzazione musulmana Nadhatul Ulama; Abdul Mu'ti dell'organizzazione musulmana Muhammadiya; il reverendo Jack Manuputty per le Chiese cristiane; Wisnu Bawa Tenaya per l'induismo; Philip Wijaya per i buddisti Permabudhi; Bante Dhammasubbo per i buddisti Walubi; Budi Tanuwibowo per i confuciani; Engkus Kuswara per gli altri credenti. 

''Promuovere l'armonia religiosa per il bene dell'umanità' è l'ispirazione che siamo chiamati a seguire e che dà anche il titolo alla Dichiarazione congiunta preparata per questa occasione - afferma Bergoglio - In essa assumiamo con responsabilità le gravi e talvolta drammatiche crisi che minacciano il futuro dell'umanità, in particolare le guerre e i conflitti, purtroppo alimentati anche dalle strumentalizzazioni religiose, ma anche la crisi ambientale, diventata un ostacolo per la crescita e la convivenza dei popoli. E davanti a questo scenario, è importante che i valori comuni a tutte le tradizioni religiose siano promossi e rafforzati, aiutando la società a 'sconfiggere la cultura della violenza e dell'indifferenza' e a promuovere la riconciliazione e la pace". 

"Vi ringrazio per questo cammino comune che portate avanti", ha proseguito il Papa. "L'Indonesia è un grande Paese, un mosaico di culture, di etnie e tradizioni religiose, una ricchissima diversità, che si rispecchia anche nella varietà dell'ecosistema e dell'ambiente circostante".

"E se è vero che ospitate la più grande miniera d'oro del mondo, sappiate che il tesoro più prezioso è la volontà che le differenze non diventino motivo di conflitto ma si armonizzino nella concordia e nel rispetto reciproco. L'armonia, questo voi fate", ha osservato. "Non smarrite questo dono! - ha esortato il Papa - Non impoveritevi mai di questa ricchezza così grande, anzi, coltivatela e trasmettetela soprattutto ai più giovani". "Che nessuno ceda al fascino dell'integralismo e della violenza, che tutti siano invece affascinati dal sogno di una società e di un'umanità libera, fraterna e pacifica!", ha aggiunto.

Foto
VIaggio Apostolico di Papa Francesco in Asia e Oceania

 

"Sono felice di trovarmi qui, nella più grande Moschea dell'Asia, insieme a tutti voi. Saluto il Grande Imam e lo ringrazio per le parole che mi ha rivolto, ricordando che questo luogo di culto e di preghiera è anche 'una grande casa per l'umanità', in cui ciascuno può entrare per fermarsi con sé stesso, per dare spazio a quell'anelito di infinito che porta nel cuore, per cercare l'incontro con il divino e vivere la gioia dell'amicizia con gli altri", ha detto ancora il Papa nell'incontro interreligioso alla Moschea 'Istiqlal' di Giacarta.

Dopo aver ricordato "che questa Moschea è stata progettata dall'architetto Friedrich Silaban, che era cristiano e si aggiudicò la vittoria del concorso", Francesco ha osservato che "ciò attesta che, nella storia di questa Nazione e nella cultura che vi si respira, la Moschea, come anche gli altri luoghi di culto, sono spazi di dialogo, di rispetto reciproco, di armonica convivenza tra le religioni e le diverse sensibilità spirituali".

Questo "è un grande dono, che ogni giorno siete chiamati a coltivare, perché l'esperienza religiosa sia punto di riferimento di una società fraterna e pacifica e mai motivo di chiusura e di scontro", ha sottolineato, aggiungendo che a tale proposito "va menzionata la costruzione di un tunnel sotterraneo - il 'tunnel dell'amicizia' che collega la Moschea Istiqlal e la Cattedrale di Santa Maria dell'Assunzione".

"Vi incoraggio a proseguire su questa strada - ha detto ancora il Pontefice -: che tutti, tutti insieme, ciascuno coltivando la propria spiritualità e praticando la propria religione, possiamo camminare alla ricerca di Dio e contribuire a costruire società aperte, fondate sul rispetto reciproco e sull'amore vicendevole, capaci di isolare le rigidità, i fondamentalismi e gli estremismi, che sono sempre pericolosi e mai giustificabili". 

"La radice comune a tutte le sensibilità religiose è una sola: la ricerca dell'incontro con il divino, la sete di infinito che l'Altissimo ha posto nel nostro cuore, la ricerca di una gioia più grande e di una vita più forte di ogni morte, che anima il viaggio della nostra vita e ci spinge a uscire dal nostro io per andare incontro a Dio", ha proseguito il Pontefice.

"Ecco, ricordiamoci questo - ha invitato -: guardando in profondità, cogliendo ciò che scorre nell'intimo della nostra vita, il desiderio di pienezza che abita il profondo del nostro cuore, noi ci scopriamo tutti fratelli, tutti pellegrini, tutti in cammino verso Dio, al di là di ciò che ci differenzia". Nella prospettiva simboleggiata dal "tunnel dell'amicizia", che collega la Moschea 'Istiqlal' alla Cattedrale cattolica, l'esortazione del Papa a "guardare sempre in profondità" è "perché solo lì si può trovare ciò che unisce al di là delle differenze".

Infatti, "mentre in superficie ci sono gli spazi della Moschea e della Cattedrale, ben definiti e frequentati dai rispettivi fedeli, sotto terra, lungo il tunnel, quelle stesse persone diverse si incontrano e possono accedere al mondo religioso dell'altro". Secondo Francesco, "questa immagine ci ricorda una cosa importante: che gli aspetti visibili delle religioni - i riti, le pratiche e così via - sono un patrimonio tradizionale che va tutelato e rispettato". Ma è importante "ciò che sta 'sotto', quello che scorre in modo sotterraneo, proprio come il 'tunnel dell'amicizia'".

  

La dichiarazione congiunta: 'Promuovere l'armonia religiosa'

"Come si può vedere dagli eventi degli ultimi decenni, il nostro mondo sta chiaramente affrontando due gravi crisi: la disumanizzazione e il cambiamento climatico", premette la Dichiarazione congiunta, dal titolo "Promuovere l'armonia religiosa per il bene dell'umanità".

"L'abuso del creato, che è la nostra casa comune, da parte dell'uomo, ha contribuito al cambiamento climatico, comportando conseguenze distruttive come i disastri naturali, il riscaldamento globale e condizioni meteorologiche imprevedibili. L'attuale crisi ambientale è diventata un ostacolo alla convivenza armoniosa dei popoli", prosegue il testo.

"In risposta a questa duplice crisi, guidati dai nostri rispettivi insegnamenti religiosi e riconoscendo il contributo del principio filosofico indonesiano della 'Pancasila', noi, insieme agli altri responsabili religiosi presenti, chiediamo quanto segue: I valori condivisi dalle nostre tradizioni religiose dovrebbero essere promossi efficacemente per sconfiggere la cultura della violenza e dell'indifferenza che affligge il nostro mondo".

In effetti, "i valori religiosi dovrebbero essere orientati alla promozione di una cultura di rispetto, dignità, compassione, riconciliazione e solidarietà fraterna per superare sia la disumanizzazione, sia la distruzione ambientale". I responsabili religiosi in particolare, si afferma ancora, "ispirati dalle rispettive storie e tradizioni spirituali, dovrebbero collaborare nel far fronte alle crisi suddette, identificandone le cause e adottando azioni appropriate".

In più, "poiché esiste un'unica famiglia umana globale, il dialogo interreligioso dovrebbe essere riconosciuto come uno strumento efficace per risolvere i conflitti locali, regionali e internazionali, soprattutto quelli provocati dall'abuso della religione". Inoltre, "le nostre credenze e rituali religiosi hanno una particolare capacità di parlare al cuore umano e promuovere così un più profondo rispetto della dignità umana".

Riconoscendo infine "la necessità vitale di un'atmosfera sana, pacifica e armoniosa per servire autenticamente Dio e custodire il creato, invitiamo sinceramente tutte le persone di buona volontà ad agire con decisione per preservare l'integrità dell'ecosistema e delle sue risorse ereditate dalle generazioni precedenti, che speriamo di trasmettere ai nostri figli e nipoti", conclude la Dichiarazione.

Foto
VIaggio Apostolico di Papa Francesco in Asia e Oceania

 

Il Papa in Indonesia, incontra assistiti delle realtà caritative

Al termine dell'Incontro Interreligioso presso la Moschea Istiqlal, papa Francesco si è recato in auto alla Sede della Conferenza Episcopale Indonesiana dove ha luogo l'Incontro con gli assistiti dalle realtà caritative. All'arrivo, il Papa entra nella Henry Soetio Hall per incontrare in forma privata un gruppo di malati, persone con disabilità e poveri assistiti da diverse realtà caritative legate alla Conferenza episcopale dell'Indonesia.

Dopo il saluto di benvenuto del presidente della Conferenza episcopale, mons. Antonius Franciskus Subianto Bunyamin, e le testimonianze di due persone con disabilità, l'incaricato della Commissione liturgica, mons. Henricus Pidyarto, guida un breve momento di preghiera. Quindi il Pontefice saluta personalmente e benedice i presenti. Prima di lasciare la Henry Soetio Hall il Papa firma la placca in marmo della Sede della Conferenza episcopale e fa rientro alla Nunziatura apostolica.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it