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Brasile, Lula destituisce il ministro per i Diritti Umani, accusato di molestie sessuali

Denunciato da 14 donne, compresa la ministra dell'Uguaglianza Razziale

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Redazione Ansa

   Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha destituito il suo ministro dei Diritti Umani e della Cittadinanza, Silvio Almeida, dopo le accuse di molestie sessuali raccolte dal movimento Me Too Brasile. Almeida, 48 anni, avvocato e saggista, lascia il terzo governo Lula dopo un anno e otto mesi da ministro.

    "Di fronte alle gravi accuse contro il ministro Silvio Almeida e dopo averlo convocato per un incontro al Palazzo presidenziale di Planalto, nella prima serata di venerdì 6, il presidente Lula ha deciso di destituirlo dall'incarico", si legge in un comunicato stampa della presidenza della Repubblica verde-oro dove si aggiunge che "il presidente considera insostenibile mantenere il ministro in carica vista la natura delle accuse di molestie sessuali".

    Sono almeno 14 le donne che hanno denunciato Almeida tra cui anche la ministra dell'Uguaglianza Razziale Anielle Franco, sorella dell'attivista e consigliere comunale Marielle Franco, uccisa a Rio de Janeiro nel 2018. Il ministro, ha finora negato tutte le accuse.
   

Le accuse della sorella di Marielle Franco

      Anielle Franco, ha confermato di aver subito molestie sessuali dal suo omologo che occupa il dicastero dei Diritti Umani. Secondo quanto riferisce il sito Metrópoles, Franco lo avrebbe ammesso ieri in una riunione con altri ministri.

    Sorella dell'attivista e consigliere comunale Marielle Franco, uccisa a Rio de Janeiro nel 2018, Anielle Franco si aggiunge dunque alla lista di 14 donne che hanno denunciato Almeida al movimento Me Too Brasile. Tra queste anche un'insegnante.

    Secondo Metrópoles le molestie contro la ministra avrebbero incluso baci inappropriati, mani tra le gambe ed espressioni verbali con contenuti sessuali. Tutti gli episodi sarebbero avvenuti l'anno scorso.

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