Medio Oriente

Medio Oriente, Israele attacca un campo profughi di Gaza e propone 'un salvacondotto per Sinwar'

'In cambio dei rapiti'. Biden: 'La morte del'attivista è stato un incidente'

Redazione Ansa

Un nuovo raid israeliano, lanciato di notte sull'accampamento di sfollati di Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza, ha provocato morti e feriti, e suscitato ancora una volta la condanna della comunità internazionale, preoccupata per le vittime civili in quella che doveva essere una "zona umanitaria" sicura per i palestinesi in fuga dai bombardamenti. Ma, sempre più assediato dalle manifestazioni e dalle proteste dei famigliari degli ostaggi, il governo di Benyamin Netanyahu sembra aver avanzato una proposta shock al capo di Hamas, Yahya Sinwar: un salvacondotto per uscire da Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi e della rinuncia al controllo sulla Striscia. "Sono pronto a fornire un passaggio sicuro a Sinwar, alla sua famiglia, a chiunque voglia unirsi a lui. Vogliamo indietro gli ostaggi. Vogliamo la smilitarizzazione, la deradicalizzazione ovviamente: un nuovo sistema che gestisca Gaza", ha detto il responsabile dell'esecutivo israeliano per i rapiti e gli scomparsi, Gal Hirsch, in un'intervista a Bloomberg, ripresa dall'israeliano Haaretz. Ad agosto, durante i tentativi di rilanciare i negoziati per un accordo, Sinwar aveva fatto sapere attraverso un funzionario egiziano di volere "garanzie sulla sua sicurezza" e che Israele si impegnasse a non ucciderlo una volta raggiunta l'intesa e rilasciati gli ostaggi che trattiene come scudi umani.
E mentre il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, insiste nella richiesta di spiccare "con la massima urgenza" i mandati di arresto per crimini di guerra per Netanyahu e per lo stesso Sinwar, Israele si è attirato anche l'ira degli Stati Uniti dopo che l'Idf ha ammesso di ritenere "molto probabile" di aver ucciso "indirettamente e involontariamente" l'attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, raggiunta da un colpo di pistola alla testa venerdì scorso vicino a Nablus, in Cisgiordania, mentre partecipava a una protesta in difesa di agricoltori palestinesi. L'esercito israeliano deve fare "cambiamenti fondamentali nel suo modo di operare in Cisgiordania, comprese le regole di ingaggio", ha tuonato il segretario di Stato Usa Antony Blinken da Londra, definendo la morte della 26enne "non provocata e ingiustificata". Proprio nelle stesse ore Israele ha ripreso con un'ampia presenza di truppe anche l'operazione militare 'Summer Camps' a Tulkarem, cominciata il 28 agosto scorso con raid anche a Jenin e Tubas.

Video Raid israeliano su una tendopoli a Khan Yunis, decine di morti

 

Sull'attacco a Mawasi - già nel mirino a luglio per eliminare il capo militare di Hamas Mohammed Deif - l'Idf ha spiegato di aver preso di mira "importanti terroristi che operavano da un centro di comando nella zona umanitaria", e di aver ucciso tre esponenti di spicco dell'organizzazione. Ma per la fazione islamica - che in un primo momento aveva parlato di 40 morti, per poi rivedere il proprio bilancio "provvisorio" a 19 morti e 60 feriti - "le accuse sulla presenza di combattenti della resistenza sono una palese menzogna". Di "bugie e false informazioni" ha parlato a sua volta anche l'esercito israeliano, per smentire i 40 morti inizialmente riportati da Hamas e per spiegare di aver adottato, prima del raid, le misure necessarie a ridurre al minimo i danni ai civili. "L'attacco mirato", ha precisato l'Idf, era diretto contro Samer Ismail Khader Abu Daqqa, capo delle forze aeree di Hamas; Osama Tabash, responsabile della sorveglianza degli obiettivi nell'intelligence di Hamas; e Ayman Mabhouh, un altro alto ufficiale della fazione palestinese. Tutti e tre, ha sottolineato, erano "direttamente coinvolti nel massacro del 7 ottobre". In un botta e risposta ormai consueto in questi 11 mesi di guerra, l'esercito è quindi tornato ad accusare Hamas di nascondersi nelle aree umanitarie.
"Non posso restare in silenzio di fronte" a quanto successo a Khan Yunis, ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell in una conferenza stampa al Cairo con il ministro egiziano Badr Abdelatty. Lo spagnolo ha poi "condannato fermamente" in un post su X "l'uccisione di civili in un attacco dell'Idf su un campo profughi dichiarato zona sicura". "Le leggi di guerra devono essere rispettate, i civili protetti e la responsabilità garantita. Non possiamo normalizzare la catastrofe umanitaria a Gaza", ha ammonito. La stessa condanna è stata espressa anche dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Il suo portavoce ha inoltre denunciato che un convoglio per portare i vaccini antipolio nella Striscia di Gaza è stato tenuto sotto tiro dai soldati israeliani a un posto di blocco militare e che sono stati sparati dei colpi.
Anche l'Iran è tornato ad accusare Israele: "Con questi attacchi folli, il regime sionista ha dimostrato ancora una volta di non rispettare nessuna regola legale e internazionale e nemmeno le norme morali e umane", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani. La Turchia ha puntato il dito contro "il governo genocida di Netanyahu" che "ha aggiunto un nuovo crimine alla sua lista di crimini di guerra".
In serata infine l'Idf ha diffuso un video del tunnel in cui erano tenuti prigionieri i sei ostaggi giustiziati da Hamas nei giorni scorsi per mostrare le condizioni disumane che devono sopportare i rapiti nelle viscere di Gaza. 

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