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Putin, se Kiev usa i missili in Russia la Nato è in guerra

'Mosca prenderà le decisioni appropriate', avverte il presidente. Missili russi contro la Croce Rossa nel Donetsk, almeno tre morti

Redazione Ansa

L'uso da parte dell'Ucraina di missili a lungo raggio occidentali per colpire la Russia significherà che "i Paesi Nato sono in guerra con la Russia", e Mosca prenderà le "decisioni appropriate". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.

   Se Paesi occidentali daranno a Kiev l'autorizzazione ad usare i missili a lungo raggio contro il territorio russo, "ciò significherà che i Paesi Nato, gli Usa e i Paesi europei, sono in guerra con la Russia", ha affermato Putin in un'intervista televisiva ripresa dal canale Telegram del Cremlino. "In questo caso - ha aggiunto - tenendo conto del cambiamento della stessa essenza di questo conflitto, prenderemo le decisioni appropriate sulla base delle minacce che ci verranno rivolte".

   "Un altro crimine di guerra. Oggi l'occupante ha attaccato veicoli della Croce Rossa Internazionale in missione umanitaria nella regione del Donetsk", scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X. "Al momento sappiamo che due persone ferite stanno ricevendo cure. Sfortunatamente tre persone sono state uccise in questo attacco russo", aggiunge.

   Il Comitato internazionale della Croce Rossa conferma la morte di tre suoi dipendenti in un attacco nell'est dell'Ucraina, annunciata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che l'aveva attribuito alle forze russe. "Condanno con la massima fermezza gli attacchi contro il personale della Croce Rossa. E' inammissibile che i bombardamenti colpiscano un sito di distribuzione di aiuti", ha dichiarato in una nota la presidente del Comitato internazionale, Mirjana Spoljaric, che non ha tuttavia indicato da chi provenissero i colpi che hanno ucciso i tre operatori e ferito altri due. Secondo Kiev, le tre vittime erano cittadini ucraini. Il convoglio, colpiti da "tiri di artiglieria", si trovava nel villaggio di Viroliubivka, a nord della città di Donetsk, dove doveva consegnare ai residenti blocchetti di legna e carbone per il riscaldamento dell'imminente inverno. Spoljaric è attesa nei prossimi giorni a Mosca dove incontrerà il ministro degli Esteri Serghei Lavrov e altri alti responsabili del governo per discutere, tra le altre cose, del rispetto di diritto internazionale umanitario, dei prigionieri di guerra e dei dispersi, e della protezione degli operatori umanitari, ha riferito il portavoce dell'organizzazione Jason Straziuso.

   Un missile russo avrebbe colpito stamattina una nave cargo nel Mar Nero diretta in Egitto che trasportava grano: lo ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Missile russo contro un carico di grano diretto in Egitto... La Russia ha lanciato un attacco su una normale nave civile nel Mar Nero che aveva appena lasciato le acque territoriali ucraine", scrive inoltre Zelensky in un post sui social media.

   Zelensky ha anche affermato che l'esercito di Mosca ha lanciato una controffensiva nella regione russa di Kursk.   

   Il ministero della Difesa russo ha confermato oggi che sono dieci gli insediamenti riconquistati nella regione di Kursk negli ultimi due giorni, nel corso della controffensiva per respingere oltre confine le forze ucraine d'invasione. Si tratta delle località di Apanasovka, Byakhovo, Vishnevka, Viktorovka, Vzapnoye, Gordeevka, Krasnooktyabrskoye, Obukhovka, Snagost e Disyatogo Oktyabrya. Sempre secondo il dicastero, durante le ultime 24 ore gli ucraini hanno perso oltre 300 soldati.

   In un comunicato pubblicato sul suo canale Telegram, il ministero della Difesa aggiunge che sono stati respinti, anche con l'appoggio di bombardamenti aerei e di artiglieria, quattro tentativi delle forze ucraine di sfondare il confine in una nuova area, in direzione degli insediamenti di Novy Put e Medvezhye. L'aviazione e le forze missilistiche russe continuano intanto a bombardare le truppe di riserva di Kiev concentrate nella regione di Sumy, nel nord dell'Ucraina, confinante con quella di Kursk. Secondo i comandi di Kiev, durante l'offensiva cominciata il 6 agosto le forze ucraine erano arrivate a conquistare oltre un centinaio di insediamenti su una superficie di circa 1.300 chilometri quadrati.

     Una decisione per il via libera all'Ucraina a usare missili occidentali Storm Shadow a lungo raggio anche contro obiettivi situati in profondità nel territorio della Russia "è stata già presa" dagli Usa e dal Regno Unito, ma gli alleati non intendono per ora renderla pubblica. Lo scrive oggi il Guardian, citando "fonti del governo britannico" all'indomani dalla rara missione in tandem dei capi delle diplomazie dei due Paesi, Antony Blinken e David Lammy, a Kiev, durante la quale Blinken si è limitato ad accennare alla possibile fine delle restrizioni invocata dagli ucraini.

 

    Di un via libera britannico già deciso aveva scritto ieri anche il Times. Il Guardian aggiunge di attendersi tuttavia che la decisione non venga formalizzata pubblicamente nemmeno nell'ambito del faccia a faccia di domani a Washington fra il presidente Joe Biden e il primo ministro Keir Starmer. Non chiarisce inoltre se la mancata ufficializzazione dell'iniziativa sia di sostanza o di facciata: ovvero se, in effetti, l'ok non sia già stato dato sotto banco alla leadership di Kiev. 


   

Iran convoca ambasciatori Gb, Francia, Olanda e Germania

Gli ambasciatori in Iran di Francia, Regno Unito, Olanda e Germania sono stati convocati separatamente presso il ministero degli Esteri di Teheran dopo che gli Usa e alcuni Paesi europei hanno accusato la Repubblica islamica di aver inviato missili balistici alla Russia per l'uso in Ucraina ed emesso sanzioni. Durante gli incontri, il direttore generale del dipartimento per l'Europa occidentale presso il ministero degli Esteri iraniano ha affermato che la Repubblica islamica darà una risposta appropriata all'approccio ostile dell'Occidente nei confronti della nazione iraniana, riferisce Mehr.

Lammy a Kiev: centinaia di missili con i nuovi aiuti britannici

    Ci sono altre "centinaia di missili" nel nuovo pacchetto di aiuti britannici all'Ucraina annunciati ieri dal governo di Londra. Lo ha
sottolineato il ministro degli Esteri, David Lammy, citato a Kiev dai media internazionali a margine di una rara missione in
tandem con il segretario di Stato americano, Antony Blinken.

   Non senza ribadire il sostegno "incrollabile" di Londra all'Ucraina, nella guerra con la Russia, per "tutto il tempo che sarà
necessario". 

   "Posso annunciare qui che forniremo anche centinaia di missili di difesa antiaerea aggiuntivi, oltre a decine di migliaia di munizioni d'artiglieria e ad altri veicoli blindati entro la fine di quest'anno", ha dichiarato Lammy, parlando ai giornalisti da Kiev con al fianco Blinken e il neoministro degli Esteri ucraino, Andrij Sybiha.

   Il titolare del Foreign Office in precedenza aveva insistito, in un'intervista alla Bbc, sull'impegno "corazzato" del nuovo governo laburista a proseguire nel pieno appoggio all'Ucraina in guerra. Ed era tornato ad accusare l'Iran di aver provocato "un'escalation pericolosa" con l'asserita consegna di missili alla Russia.

   Un elemento che, nelle parole di Lammy, è destinato a cambiare la prospettiva del "dibattito" fra gli alleati della Nato sul possibile via libera all'uso delle armi occidentali fornite a Kiev in territorio russe senza le "restrizioni" fin qui lamentate dall'amministrazione ucraina. Visto che Mosca coopera "con i suoi partner, come abbiamo visto dal trasferimento di missili balistici iraniani alla Russia, è
importante che noi (occidentali) facciamo di più per sostenere l'Ucraina nei suoi sforzi verso la vittoria", ha detto il ministro del governo Starmer.

Il Cremlino: 'L'uso di missili di Usa e Gb aumenterà il loro coinvolgimento'

    Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che il permesso degli Usa e della Gran Bretagna a Kiev di utilizzare i missili a lungo raggio per colpire in profondità il territorio russo aumenta il coinvolgimento occidentale nel conflitto ucraino e provocherà
una reazione di Mosca. Lo si legge in un'intervista al quotidiano Izvestia ripresa dalla Tass.

   Già ieri il portavoce di Vladimir Putin aveva detto che la Russia avrebbe dato una risposta "appropriata" all'uso dei missili americani Atacms e britannici Storm Shadow contro il suo territorio. Quanto alla decisione di Washington e Londra di concedere il permesso a Kiev, essa "è stata presa già da molto tempo", ha aggiunto, anche se si attende il momento più opportuno per renderla ufficiale. 

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