Il primo ministro Benjamin Netanyahu in una discussione strategica con i responsabili della sicurezza avrebbe detto che l'obiettivo è di avviare un fronte di guerra con il Libano il prima possibile. Lo riferisce Channel 13. I funzionari della sicurezza ritengono che il fronte a nord richiederà una riduzione delle forze che combattono a Gaza. Secondo un collaboratore anonimo di Netanyahu, non sono stati fissati i tempi per il trasferimento, ma potrebbe avvenire tra qualche settimana o qualche mese. "La situazione nel nord non può continuare. L'Idf deve prepararsi per un'ampia campagna in Libano", ha detto il premier.
Secondo l'emittente pubblica Kan, Israele si sta preparando a fare pressioni per rafforzare la legittimità internazionale di una guerra in Libano, anche convincendo gli Stati Uniti che è stato fatto tutto il possibile per raggiungere un accordo che impedisca la guerra. Kan afferma che Washington mira a ritardare un conflitto vero e proprio almeno fino a dopo le elezioni americane del 5 novembre, e aggiunge che l'inviato Usa per il Medio Oriente Amos Hochstein presenterà presto i risultati dei progressi con il Libano negli sforzi per evitare una guerra, mentre fonti israeliane e straniere affermano che questi sforzi non sono sufficienti a risolvere le attuali tensioni e gli scontri quotidiani.
Alti funzionari di Hamas hanno dichiarato ai rappresentanti di altre organizzazioni palestinesi di aver espresso la volontà di posticipare il ritiro israeliano dall'Asse Filadelfia e dal Corridoio Netzarim fino alla fine della fase finale dell'accordo per la tregua e la liberazione degli ostaggi. La proposta, riferita da Haaretz, consentirebbe a Israele di rimanere sulla rotta Filadelfia (al confine tra Gaza e l'Egitto) e nel corridoio Netzarim (che taglia in due Gaza) durante l'attuazione delle diverse fasi dell'accordo, a condizione che venga stabilito un calendario per il completo ritiro di Israele da Gaza e la fine della guerra.
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