Ibrahim Aqil, conosciuto anche come Tahsin, era uno dei principali comandanti militari di Hezbollah, a capo dell'unità delle forze speciali Radwan impegnate in prima linea nel sud del Libano nella guerra contro Israele. Per lo Stato ebraico e gli Stati Uniti era un "terrorista". Washington aveva posto su di lui una taglia da 7 milioni di dollari per il suo presunto coinvolgimento in attentati attribuiti a Hezbollah contro l'ambasciata americana a Beirut nell'aprile del 1983.
Per anni membro del Consiglio del Jihad, indicato come l'organo supremo di Hezbollah, Aqil ha avuto un ruolo determinante nel gestire la forza Radwan: soprattutto nelle ultime settimane, dopo l'uccisione, sempre a Beirut, a fine luglio, di un altro alto comandante militare di Hezbollah, Fuad Shukr. Secondo alcune fonti, Aqil era stato nominato ad agosto successore proprio di Shukr.
Sin dagli anni '80, quando Hezbollah venne fondato col sostegno decisivo dell'allora neonato Iran rivoluzionario, Aqil risulta un membro chiave delle prime cellule del partito armato libanese anti-israeliano. Dal 2012 viene inviato nella vicina Siria a organizzare il decisivo contributo di Hezbollah alla sanguinosa repressione governativa siriana contro le proteste anti-regime scoppiate l'anno prima nel Paese e che si erano presto trasformate in una rivolta armata.
Secondo analisti libanesi, dopo le esplosioni di cercapersone e walkie talkie attribuite a Israele e che tra martedì e mercoledì hanno ucciso a Beirut e in altre città del Paese circa 40 combattenti del partito e resi invalidi a vita almeno altri 3mila, l'uccisione di Aqil potrebbe segnare un nuovo duro colpo per la leadership di Hezbollah. Ma la sua eliminazione non sembra essere sufficiente a compromettere la struttura del partito armato. Questo, come ribadito nelle ultime ore dal suo leader Hassan Nasrallah, rimane determinato nel proseguire la lotta armata contro Israele.
Lo Stato ebraico ha ucciso, nel corso degli anni, numerosi comandanti politici e militari di partiti armati come Hezbollah e Hamas, senza però riuscire a decapitare le strutture di queste entità anti-israeliane e organizzate attorno ad una serie di esponenti militari che possono essere velocemente rimpiazzati da loro colleghi altrettanto esperti.
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