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Vertici azzerati, incognita sul futuro di Hezbollah

Safieddin, se ancora vivo, il possibile erede vicino all'Iran

Proteste contro la morte di Nasrallah

Redazione Ansa

 Orfano del suo storico leader Hasan Nasrallah, che a molti pareva quasi immortale, e con i vertici militari decapitati nell'arco di poche settimane, Hezbollah appare in ginocchio rispetto allo strapotere di Israele e senza esser stato, almeno finora, sostenuto a sufficienza dall'Iran e dai suoi stessi alleati.


    Ma Hezbollah non sarà cancellato dalla carta geografica del Medio Oriente, affermano diversi analisti, convinti che il partito riemergerà, nonostante il duro colpo, grazie a una nuova generazione di quadri politici e combattenti, forse addirittura più agguerriti di quelli decimati nelle ultime settimane da Israele.
    Per questo gli occhi sono ora tutti puntati sul futuro di Hezbollah e sul suo suo successore più papabile, Hashem Safieddin: se alcune fonti avevano riferito della sua morte assieme a Nasrallah, col passare delle ore si fa strada l'ipotesi che il cugino materno del defunto leader sia invece in un luogo sicuro in attesa di prendere formalmente le redini del partito.


    Il comando pro tempore sembra esser stato intanto assunto dal vice segretario generale di Hezbollah, lo shaykh Naima Qassem, una figura pubblica, da anni incaricata per rilasciare le interviste ai media ma senza il carisma né la popolarità di cui ha goduto per tre decenni Hasan Nasrallah. Hashem Safieddin, dal canto suo, è da più parti indicato come legato a doppio filo all'Iran. Tanto che i vertici della Repubblica islamica lo avevano designato successore di Nasrallah già nel lontano 2009.

Safieddin, attuale presidente del consiglio esecutivo di Hezbollah, è originario del sud del Libano, ed è più giovane di Nasrallah di soli quattro anni. I due hanno studiato assieme nelle scuole religiose e politiche in Iraq e in Iran. Come il defunto segretario generale, Safieddin è un sayyid, ovvero un discendente del profeta Maometto secondo la tradizione sciita. Questo lo rende il successore perfetto. A differenza di Nasrallah, che inizialmente aveva aderito al partito libanese Amal, Safieddin è descritto come un 'prodotto politico iraniano'.
    Il possibile futuro leader di Hezbollah non è soltanto legato per via materna all'ex leader, ma ha legami organici e familiari con la Repubblica islamica: suo fratello Abdallah rappresenta il Partito di Dio a Teheran, mentre suo figlio Rida è sposato con Zeinab Soleimani, la figlia dell'ex capo della Brigata Qods dei Pasdaran iraniani, Qasem Soleimani, ucciso dagli Stati Uniti a Baghdad nel gennaio del 2000.
   

Tra le difficilissimi sfide che attendono il successore di Nasrallah ci sono quelle di epurare il partito da infiltrati e spie nemiche, di ricostruire una struttura di comunicazione interna non più penetrabile da Israele e, di formare quasi ex novo l'impalcatura militare del partito armato.
    Nell'arco di due mesi otto alti comandanti militari sono stati uccisi in attacchi israeliani: non solo i capi dei gruppi in prima linea nel sud ma anche i vertici anziani come Ali Karaki, Ibrahim Aqil, Fuad Shukr, tutti uccisi in bombardamenti aerei nella periferia sud di Beirut.
    Tutti uccisi durante riunioni "segrete" svoltesi allo scoperto dagli sguardi indiscreti nemici. Così come è stata la sorte in serata di Hassan Yassin, ucciso in raid di Israele che lo descrive come "capo di un'unità della divisione di intelligence" di Hezbollah. 
   

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