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Morta in cella reporter ucraina catturata dai russi

Victoria presa un anno fa, fece reportage in regioni occupate

Victoria Roshchyna

Redazione Ansa

"La giornalista ucraina Victoria Roshchyna è morta in una prigione russa il 19 settembre scorso. Reporters sans frontières esprime le sue più sincere condoglianze alla famiglia e chiede un'indagine approfondita sulle circostanze della sua morte. Le autorità russe non hanno rilasciato alcuna informazione sulla sua detenzione". La notizia della morte di Victoria compare così sul sito di Rsf, la più importante Ong internazionale per la protezione dei giornalisti e la difesa della libertà di stampa, mentre Kiev apre a riguardo un'indagine per "crimine di guerra".
    La procura generale di Kiev ha aperto un procedimento penale dopo la morte della giornalista ucraina con l'accusa di crimine di guerra insieme a omicidio premeditato. "Il 10 ottobre - afferma il procuratore generale secondo quanto scrive Ukrainska Pravda - i media hanno pubblicato informazioni sulla morte della giornalista ucraina Roshchyna, detenuta illegalmente dalla Federazione Russa. A questo proposito, il procedimento penale avviato per la sua scomparsa riguarda la violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra, combinata con omicidio premeditato". L'indagine sarà condotta dall'Sbu, i servizi segreti ucraini, sotto la guida della procura.
    Victoria avrebbe compiuto 28 anni questo mese, era scomparsa nell'agosto dell'anno scorso dopo essersi recata nell'Ucraina orientale controllata dai russi per un reportage. E non si sono avute sue notizie fino allo scorso aprile quando suo padre ha ricevuto una lettera dal ministero della Difesa di Mosca in cui si diceva che era stata trattenuta dalle autorità russe e rimaneva in stato di detenzione. Nulla di più. Perchè le circostanze del suo arresto non sono mai state rese pubbliche e non era chiaro dove fosse detenuta in Russia. Solo adesso si hanno alcune - ma sempre limitate - informazioni a riguardo, come quelle diffuse dall'agenzia di stampa russa Mediazona secondo cui Victoria è morta durante il trasferimento a Mosca da una prigione di Taganrog, vicino al confine con l'Ucraina.
    "Purtroppo, le informazioni sulla morte di Victoria sono state confermate", ha detto da parte sua Petro Yatsenko, portavoce del quartier generale di coordinamento dei prigionieri di guerra dell'Ucraina. "È troppo presto per parlare delle circostanze della morte: stiamo lavorando per stabilirle", ha aggiunto.
    Victoria ha lavorato come freelance per varie agenzie di stampa indipendenti, tra cui Ukrainska Pravda, e ha collaborato con il servizio ucraino dell'agenzia di stampa finanziata dagli Stati Uniti Radio Free Europe. Ha scritto della sua vita nelle zone dell'Ucraina occupate dai russi, in particolare la Crimea, e dell'assedio di Mariupol. Nel 2022 è stata più volte fermata dalle autorità russe, poi liberata. In un episodio le è stata sequestrata l'apparecchiatura. E nello stesso anno le è stato conferito il premio Courage in Journalism dall'International Women's Media Foundation per i suoi reportage dall'Ucraina orientale, ma aveva rinunciato alla cerimonia di consegna del riconoscimento in modo da potersi concentrare sul suo lavoro.

   

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