Mondo

Save The Children: ogni 2 secondi nasce un bimbo destinato alla fame

A Gaza i più alti tassi di malnutrizione infantile nel mondo

Save the Children

Redazione Ansa

Nel 2023 la fame ha colpito nel mondo circa 733 milioni di persone, 152 milioni in più rispetto al 2019, equivalenti a 1 persona su 11 a livello globale. La situazione peggiora in Africa, dove ne soffre il 20,4% della popolazione ovvero 1 persona su 5, mentre resta stabile in Asia, continente che però continua a ospitare oltre la metà delle persone in condizione di fame nel mondo, e vede una riduzione dei livelli di fame in America Latina.

Ma è a Gaza che attualmente si registra il più alto tasso di malnutrizione a livello globale: 1.1 milioni di bambini, pari all'intera popolazione infantile, versano in uno stato di gravissima insicurezza alimentare a causa del conflitto in corso.

Nel mondo, più di 17.6 milioni di bambini sono nati in condizione di fame nel 2023, un quinto in più rispetto al 2013, pari a 33 bambini affamati ogni minuto, 1 ogni 2 secondi. Il 95% di queste nascite sono in Africa e Asia. È quanto emerge nell'ultima analisi di Save the Children "La fame mangia i bambini", lanciata oggi contestualmente alla campagna per sensibilizzare il pubblico.

Considerando i trend attuali - sottolinea l'organizzazione - si stima che 128,5 milioni di bambini (19,5%) saranno affetti da malnutrizione cronica nel 2030. Il rapporto evidenzia, inoltre, "come i conflitti siano le principali cause dell'insicurezza alimentare per circa 135 milioni di persone in 20 Paesi del mondo, mentre i cambiamenti climatici sono all'origine del fenomeno per 77 milioni di persone in 18 Paesi, tra cui 33 milioni di minori".

E' possibile sostenere la campagna #lafamemangiaibambini con un sms o chiamando da rete fissa il 45533 o chiamando l'800 08 18 18, servirà per dare cibo terapeutico, acqua e cure mediche a tanti bambini malnutriti. Testimonial sono Cesare Bocci, Michela Andreozzi, Giada Desideri, Tosca D'Aquino, Caterina Guzzanti, Neva Leoni, Luana Ravegnini, Ema Stokholma.

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