E' durata solo una settimana la pausa dei bombardamenti israeliani sul sud di Beirut, nonostante le rassicurazioni offerte a Joe Biden dal premier Benyamin Netanyahu nell'ultima conversazione telefonica di 7 giorni fa.
Dopo un messaggio del portavoce in lingua araba dell'Idf che invitava i residenti a evacuare, i caccia israeliani hanno colpito di nuovo il sobborgo sud della capitale libanese Dahiyeh, baluardo di Hezbollah. Alle 7,40 del mattino l'esercito ha reso noto di aver preso di mira un arsenale delle milizie sciite filoiraniane nascosto dentro un magazzino sotterraneo.
L'ultima volta che Israele aveva colpito la capitale libanese è stato giovedì scorso, quando due attacchi hanno ucciso 22 persone e distrutto interi edifici in un quartiere densamente popolato.
Sul conflitto è intervenuto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi avvertendo il segretario dell'Onu Antonio Guterres che Teheran è pronta a una risposta decisa se Israele attaccherà. Poi ha sottolineato la necessità di "porre fine agli attacchi in Libano". Nel tour in Medio Oriente iniziato la scorsa settimana, Araghchi ha espresso indirettamente la preoccupazione di Teheran per l'attesa ritorsione chiedendo "un'azione collettiva da parte degli Stati regionali per fermare la macchina da guerra israeliana". Ma secondo le fonti della Cnn, il piano dell'Idf è ormai praticamente pronto e può scattare in qualsiasi momento.
Israele intanto, pur non osservando gli impegni presi su Beirut con l'alleato statunitense, ampiamente riportato dai media nei giorni scorsi quando effettivamente aveva sospeso i raid, sembra aver preso molto sul serio la lettera del segretario di Stato Antony Blinken e della Difesa Lloyd Austin: aiuti immediati a Gaza o le forniture di missili saranno limitate. In giornata il Cogat, l'organismo del ministero della Difesa israeliano che supervisiona le attività in Cisgiordania e a Gaza, ha fatto sapere che "50 camion carichi di aiuti umanitari, tra cui cibo, acqua, forniture mediche e attrezzature per rifugi forniti dalla Giordania, sono stati trasferiti nel nord di Gaza attraverso il ponte di Allenby e il valico di Erez West".
Gli analisti israeliani hanno valutato che la lettera, "fatta trapelare sicuramente nel Paese e non da Washington", ha costretto Netanyahu a impegnarsi vigorosamente poiché gli aiuti a Gaza sono uno di quegli argomenti che potrebbero far procedere la richiesta di arresto per il premier e il ministro della Difesa Yoav Gallant, avanzata nei mesi scorsi dal procuratore della Cpi Karim Khan. Come dire, in Israele qualcuno lavora sottotraccia contro Bibi.
Nel mentre, sul fronte libanese, l'aeronautica è tornata a colpire Nabatiyeh, cittadina a sud di Beirut dove già nei giorni scorsi la zona del mercato era stata interamente distrutta. In mattinata, ha annunciato l'Idf, decine di obiettivi di Hezbollah sono stati attaccati, compresi edifici militari dell'unità d'élite paramilitare Radwan. Fonti della sicurezza libanese affermano che il sindaco di Nabatiyeh e altri 15 sono rimasti uccisi nei raid che hanno centrato l'edificio amministrativo della città, con oltre 50 feriti. Il canale tv Channel 12 ha rivelato che dopo dieci giorni di intensi scontri, il 7012mo battaglione della brigata Alexandroni dell'Idf ha fatto saltare in aria completamente con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta 'fossa di Hezbollah', il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano. L'esercito ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati, il più grande arsenale scoperto finora, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili a spalla, bombe. Dentro le abitazioni c'erano gli ingressi ai tunnel. Decine di "terroristi" sono stati eliminati, ha sostenuto l'Idf.