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Terrore a Tel Aviv, un tir piomba su una fermata del bus

Davanti alla base dell'intelligence di Idf e Mossad. Un morto e 32 feriti

Terrore a Tel Aviv, un tir piomba su una fermata del bus

Redazione Ansa

Poco dopo le dieci del mattino un tir guidato da un arabo israeliano si è schiantato sulla fermata dei bus davanti alla base dell'intelligence militare e del Mossad e su un pullman con un gruppo di pensionati arrivati a Glilot, a nord di Tel Aviv, per la Giornata ebraica della memoria del 7 ottobre. Un uomo di 70 anni è morto alcune ore dopo in ospedale, altre 32 persone sono rimaste ferite.

L'autista del camion è stato ucciso da un civile armato. Hamas in un comunicato ha elogiato "l'operazione eroica" vicino al quartier generale del Mossad" e ha aggiunto che si tratta di "una risposta naturale ai crimini israeliani contro il popolo palestinese a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme".

La polizia ha parlato subito di attentato terroristico ma non ha ancora fatto un annuncio ufficiale in attesa dei risultati dell'autopsia dopo che i familiari del camionista, Rami Natur di Kalanswa, città araba vicino alla linea di demarcazione che separa il territorio israeliano da Tulkarem (Cisgiordania), hanno detto che soffriva di malori e forse di cuore. L'esame autoptico dirà se mentre guidava ha avuto effettivamente problemi di salute. Circostanza che almeno per il momento non sembra combaciare con i racconti dei testimoni.

Il titolare della ditta di tir dove lavorava il camionista ha spiegato alla tv Kan che Rami Natur "non doveva essere su quella strada, ha deviato dal suo percorso, doveva andare da un'altra parte, ha vagato per Ramat Hasharon fino a raggiungere il posto dell'incidente. Non avrebbe dovuto essere a Glilot", ha detto.

Secondo altri testimoni, quando il tir è arrivato nelle vicinanze della fermate degli autobus ha avuto una forte accelerazione schiantandosi sulle persone che stavano scendendo da un pullman.

Deborah, che faceva parte del gruppo di pensionati era appena scesa dalla porta anteriore del mezzo, "abbiamo visto il camion accelerare, si è sentito un boato, tutto era sottosopra, una pesante nuvola di fumo si è alzata, abbiamo pensato a un attacco", ha riferito alla tv Channel 12. "Quando siamo arrivati, diverse persone erano rimaste incastrate sotto il camion, altre erano ferite vicino al mezzo", ha raccontato un medico soccorritore del servizio ambulanze Magen David Adom: "E' stato un incidente molto difficile".

Il posto dove si è schiantato il tir è la fermata dell'autobus più vicina alla base militare di Glilot, zona sempre affollata di soldati, il fatto che lì davanti ci passino diverse strade di scorrimento è da anni al centro di polemiche: la facilità di raggiungere il luogo appare in netto contrasto con l'attività militare segreta all'interno della base. E l'attività logistica all'esterno è visibile per chiunque ci passi davanti.

La base tra l'altro è un centro nevralgico per le operazioni di intelligence dell'Unità 8200, responsabile della raccolta di informazioni di alto livello che portano a operazioni audaci e sofisticate per la sicurezza nazionale. Quello di domenica è il quarto attacco dal primo ottobre, in un mese sono morte 13 persone e decine sono rimaste ferite. Se sarà confermato che si è trattato di terrorismo, Israele dimostra ancora una volta vulnerabilità nell'affrontare il fenomeno del 'lupo solitario', una persona comune, araba israeliana o palestinese, che una mattina si alza e decide di uccidere ebrei e di morire lui stesso.

Intanto il ministro della Sicurezza Itamar Ben Gvir, noto per le sue posizioni estremiste nella coalizione di governo, sta promuovendo in questi giorni la legge di espulsione delle famiglie di terroristi in base alla quale il ministro dell'Interno potrà ordinare l'espulsione di un familiare di un terrorista se "sapeva in anticipo del piano di commettere un atto terroristico o ha pubblicato elogi per l'atto".    

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