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L'Iran: 'La nostra risposta a Israele sarà brutale'

Infuria la battaglia a Khiam nel sud del Libano. Hamas dice no alla tregua breve a Gaza

Israele chiede di evacuare alcuni villaggi in Libano, Hezbollah apre alla diplomazia

Redazione Ansa

L'Iran darà una risposta "brutale" all'attacco israeliano di sabato scorso contro la Repubblica islamica. Lo ha affermato Mohammad Mohammadi Golpayegani, il capo dell'ufficio del leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, secondo l'agenzia di stampa Tasnim. "La recente azione del regime sionista, che ha attaccato parti del nostro Paese, è stata un atto disperato, e la Repubblica islamica dell'Iran risponderà in un modo brutale che farà pentire Israele".

Khamenei, ha dato ordine lunedì scorso al Consiglio per la sicurezza nazionale iraniano di prepararsi ad attaccare Israele. Lo riporta il New York Times citando fonti iraniane, secondo le quali Khamenei ha deciso dopo aver esaminato un rapporto militare dettagliato sui danni causati dall'attacco israeliano del 26 ottobre alla produzione missilistica dell'Iran e alle infrastrutture energetiche del Paese. Secondo Khamenei, mette in evidenza il New York Times, la portata dell'attacco di Israele è stata troppo grande per essere ignorata e non rispondere significherebbe ammettere la sconfitta.

Israele chiede l'evacuazione dei residenti di diversi villaggi nel sud del Libano e fa sapere di aver ucciso un comandante dell'unità missilistica anticarro di Hezbollah dell'area di Ghajar, Muhammad Khalil Aliyan, in un attacco aereo a Burj Qallawiyah, nel Libano meridionale. Lo scrive Haaretz. I media statali siriani hanno riferito intanto che l'esercito israeliano ha attaccato diversi edifici nella zona di Al-Qusayr, alla periferia della città di Homs, in Siria: tre le vittime. 

Nelle ultime 24 ore l'aeronautica militare israeliana ha attaccato circa 150 obiettivi di Hezbollah e Hamas, tra cui edifici militari, centri di comando, depositi di armi, posti di osservazione e lanciatori, ha riferito inoltre l'esercito.

Per il terzo giorno consecutivo infuria nel sud del Libano la battaglia di Khiam tra militari israeliani e combattenti di Hezbollah che resistono all'aggressione nemica lungo la fascia di territorio più a ridosso della linea di demarcazione. Secondo media di Beirut, i soldati israeliani si sono arroccati su alcune posizioni nella piana di Khiam, a sud-est della cittadina posta su una collina da cui si dominano le direttrici viarie verso nord.

Hezbollah dal canto suo ha affermato anche stamani di aver preso di mira con lanci di mortai gruppi di soldati nemici che tentano di raggiungere la cittadina. Khiam è tristemente nota per aver ospitato a lungo, durante la prima occupazione militare israeliana del sud del Libano (1978-2000), la famigerata prigione e luogo di tortura dove Israele rinchiudeva i combattenti libanesi, palestinesi e di altre nazionalità che resistevano allo Stato ebraico. Nel luglio del 2006, durante l'ultima guerra tra Hezbollah e Israele, a Khiam furono uccisi in un bombardamento di Israele Israele quattro caschi blu dell'Onu: un austriaco, un canadese, un finlandese e un cinese. 

Hezbollah ha fatto sapere di avere lanciato quattro attacchi contro posizioni israeliane, tra cui gli insediamenti di Liman e Gesher HaZiv e la città di Kiryat Shmona. Lo riporta Al Jazeera. Il presidente del consiglio di Metula vicino al confine con il Libano, nel nord di Israele, ha annunciato che cinque persone sono state uccise dal lancio di razzi e un'altra persona è rimasta gravemente ferita.

L'incidente è avvenuto in una zona agricola nei pressi della città. Quattro delle vittime sono lavoratori stranieri provenienti dalla Thailandia e uno è un cittadino israeliano. Un membro del team di risposta alle emergenze di Metula ha detto ad Haaretz che l'esercito aveva permesso ai lavoratori di entrare nella zona, nonostante si tratti di una zona militare chiusa.

Gli attacchi sono avvenuti mentre il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, avrebbe aperto le porte alla diplomazia con Israele. Lo riporta Haaretz. Secondo una fonte, nel suo discorso di mercoledì, Qassem sembrava aver dato il via libera ai negoziati per il cessate il fuoco. Tuttavia, raggiungere un accordo potrebbe richiedere settimane o mesi, ha detto la fonte, chiarendo che "tutta l'attività diplomatica, anche se si intensificherà nei prossimi giorni, non porterà a un rapido cambiamento sul campo". Qassem ha comunque sottolineato che il gruppo continuerà a combattere contro Israele "finché non gli verranno offerte condizioni di cessate il fuoco che riterrà accettabili".

Una fonte di Hamas afferma invece che il gruppo respinge la proposta di tregua a breve termine a Gaza.  "L'idea di una pausa temporanea nella guerra, solo per riprendere l'aggressione in seguito, è qualcosa su cui abbiamo già espresso la nostra posizione. Hamas sostiene una fine permanente della guerra, non una temporanea", ha detto all'AFP Taher al-Nunu, un leader senior del movimento.

 

 

 

Media, arrestata una coppia israeliana con l'accusa di spionaggio per l'Iran

È stata presentata un'incriminazione contro una coppia della città del centro di Israele, Lod, accusata di aver svolto missioni di raccolta di informazioni per conto dell'Iran. Lo comunicano lo Shin Bet e la polizia, come riportano i media israeliani. Si tratta dell'ultimo di una serie di casi di presunto spionaggio a favore di Teheran resi noti nelle ultime settimane. Rafael e Lala Guliyev, entrambi di circa 32 anni, hanno svolto missioni di raccolta di informazioni su siti di sicurezza e infrastrutture nazionali, oltre ad aver pedinato una studiosa presso un think tank sulla sicurezza con l'intenzione di farle del male. 

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