Alcuni nastri audio pubblicati da un giornalista newyorkese fanno luce sull'amicizia tra il finanziere Jeffrey Epstein e Donald Trump, ma anche sul modo che l'ex presidente Usa aveva di governare. Soprattutto, il modo in cui parlava dei suoi collaboratori a partire dal suo ex consigliere, Steve Bannon, definito una "canaglia".
I nastri, pubblicati nell'ambito della serie di podcast 'Fire and Fury' da Michael Wolff, autore di tre libri sul primo mandato di Trump e sulla sua candidatura al secondo nel 2020, e da James Truman, ex giornalista di New Musical Express e direttore editoriale di Condé Nast, includono le riflessioni di Epstein sui meccanismi interni della Casa Bianca e sulla cerchia di Trump, scrive il Guardian.
Wolff afferma che le registrazioni sono state effettuate durante un'intervista del 2017 ad Epstein. Il finanziere è morto suicida in carcere nel 2019 dopo essere stato condannato per traffico sessuale, violenze e altri atti orribili perpetrati negli anni.
Nei nastri, ha raccontato come Trump mettesse la sua cerchia l'una contro l'altra facendo i nomi di Steve Bannon, Reince Priebus e Kellyanne Conway. "Dirà a 10 persone 'Bannon è una canaglia', 'Priebus non sta facendo un buon lavoro' e 'Kellyanne ha la bocca larga - cosa ne pensate?", dice nei nastri, scrive ancora il Guardian.
"Wolff è uno scrittore in disgrazia che fabbrica abitualmente bugie per vendere libri di narrativa, perché è evidente che non ha morale o etica", è stata la replica dell'addetta stampa della campagna di Trump, Karoline Leavitt, che ha accusato l'autore di essersi impegnato in una "palese interferenza elettorale per conto di Kamala Harris".