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L'Alta Corte ordina a Netanyahu di chiarire su Gallant

Hezbollah lancia 150 razzi, uno nel parcheggio dell'aeroporto

Redazione Ansa

All'indomani della clamorosa destituzione del ministro della Difesa, nel pieno di due guerre sul terreno e dell'annunciato nuovo attacco dell'Iran, la Corte Suprema israeliana ha accolto la petizione che chiede di annullare il licenziamento di Yoav Gallant. E ha ordinato al premier Benyamin Netanyahu, dandogli tempo fino a giovedì alle 12,00, di presentare la sua risposta alle richieste di Guardia democratica israeliana e Movimento per un governo di qualità.

A difendere la posizione del premier sarà il consigliere giuridico del governo Gali Beharev Miara, ha riferito la tv pubblica Kan, e chiederà ai giudici di respingere le istanze. In giornata il ministro Yoav Gallant, il cui mandato scade giovedì sera, ha avuto un incontro di addio con i generali dell'Idf: "Vi ho visti nelle ore difficili del fallimento del 7 ottobre, e vi ho visti nei momenti di ripresa e successi senza precedenti", ha detto. E "quando i venti sono tempestosi, quando l'oscurità ti circonda, attieniti alla bussola dei valori, alla bussola morale e non lasciare che nessuno ti distolga da questo percorso", è stato il suo appello.

Per niente disposti a benedire il siluramento si sono mostrate le opposizioni, che in una conferenza stampa congiunta alla Knesset hanno attaccato duramente l'esecutivo definendolo illegittimo. "Il licenziamento del veterano politico del Likud, avvenuto martedì, è stato un "atto di follia da parte di un primo ministro incompetente", ha affermato con forza il leader dell'opposizione Yair Lapid, affermando che Netanyahu "non ha più la fiducia dei militari" e accusandolo di aver "indebolito e danneggiato l'Idf" allo scopo di rafforzare la sua coalizione approvando una legge che esenta gli ultraortodossi dal servizio militare obbligatorio. "Netanyahu ha scelto di preservare la coalizione e smantellare la società israeliana", ha rincarato Avigdor Liberman, del partito Yisrael Beytenu.

Ora, Gallant sarà sostituito dal ministro degli Esteri Israel Katz, mentre il presidente di New Hope, Gideon Sa'ar, assumerà la carica al dicastero degli Esteri. Con Sa'ar, vecchio nemico di Bibi nel Likud, il ministero riceverà un aumento di bilancio per una campagna volta a migliorare la diplomazia pubblica di Israele all'estero, ha annunciato il suo ufficio. Aggiungendo che il rimpasto di governo prevede la nomina di Zeev Elkin a ministro delle Finanze con il compito di riabilitare le comunità di confine con Gaza e del Nord.

Elkin farà anche parte del team che elaborerà il piano per la Striscia nel dopoguerra, ha annunciato un portavoce del partito. Sa'ar ed Elkin faranno parte del potente gabinetto di sicurezza e "parteciperanno alle consultazioni, anche sul programma nucleare iraniano", ha aggiunto il portavoce. In serata migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per la seconda notte consecutiva chiedendo a Netanyahu di ritirare il licemziamento di Gallant.

Ed oltre alle scintille politiche Israele ha registrato pure due intensi attacchi di Hezbollah - a 40 giorni dall'uccisione del leader Hasan Nasrallah - che da Libano hanno bersagliato Tel Aviv e decine di cittadine del centro di Israele con razzi a lungo raggio. Un ordigno, non intercettato dai sistemi di difesa, è caduto esplodendo in un parcheggio dell'aeroporto internazionale Ben Gurion.

Un colpo non da poco per il gruppo sciita filoiraniano che è riuscito a bloccare lo scalo di Tel Aviv, anche se per breve tempo, con gli aerei in pista per la partenza e il terrore dei passeggeri che pur sentendo gli allarmi non hanno potuto lasciare i velivoli. Hezbollah in tutta la giornata ha sparato su Israele più di 150 razzi. In seguito il corpo di un bracciante agricolo è stato trovato in un campo vicino alla comunità settentrionale di Kfar Masaryk. Secondo i medici l'uomo, un cittadino straniero, è stato ucciso da un bombardamento. 

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