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Libia, il governo di Tripoli istituirà corpo di 'polizia morale'

Giro di vite sull' abbigliamento, i social e i parrucchieri

Redazione Ansa

(ANSA) - TUNISI, 08 NOV - Il ministro dell'Interno ad interim del governo di unità nazionale libico, Imed Trabelsi, ha annunciato in conferenza stampa a Tripoli che il prossimo piano del suo ministero includerà la riattivazione della "polizia morale", che comporterà un visibile rafforzamento della sicurezza. Lo riporta il media libico Al Wasar, precisando che il ministro libico Trabelsi ha parlato anche dei siti di social media, promettendo di perseguire i fornitori di contenuti che non corrispondono alla cultura e ai costumi della società libica sottolineando che "esperti e commissioni della Procura generale stanno preparando proposte per tracciare e monitorare la maggior parte di queste pagine sui social".
    Parlando poi dei parrucchieri ha promesso di chiudere i saloni di parrucchiere che non rispettano i controlli legali e sociali per lottare contro pettinature non conformi. Trabelsi ha chiarito: "Istituiremo la polizia morale, con un'amministrazione specializzata e una sezione dedicata in ciascuna direzione della sicurezza". Il ministro ha avvertito che prenderà di mira anche bar e ristoranti, nonché i giovani che indossano "abiti inappropriati", vietando modi irrispettosi tra uomini e donne nei luoghi pubblici.
    "Non permetteremo comportamenti inappropriati tra uomini e donne, e la nostra polizia riceverà una formazione sul Corano e sulla Sunnah", ha detto. Trabelsi ha esortato le donne a indossare abiti rispettosi nei luoghi pubblici e chiesto al ministero dell'Istruzione di rendere obbligatorio l'uso del velo per le studentesse. Trabelsi ha osservato che la polizia morale sarà attivata questo mese o al più tardi il mese prossimo, invitando i cittadini a collaborare con la polizia per garantire la sicurezza sociale ed evitare tentativi di trasferire culture e comportamenti che non corrispondono alla cultura libica, usi e costumi e gli insegnamenti della vera religione islamica, secondo quanto riportato da Al Wasat. (ANSA).
   

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