L'Italia "ha conosciuto un aumento di circa il 70% delle richieste d'asilo nel 2023 rispetto al 2022, diventando così la quarta destinazione tra i Paesi europei appartenenti all'Ocse e la settima tra i paesi dell'Ocse": è quanto si legge nelle Prospettive sulle migrazioni internazionali 2024 presentate oggi dall'Ocse. "Con 130.
Nel 2023, precisa l'Ocse nel rapporto sulle migrazioni internazionali, il numero di persone che ha richiesto asilo all'Italia per la prima volta è aumentato del 69%, per raggiungere quota 131.000 individui. La maggioranza dei richiedenti asilo, precisa l'organismo internazionale con sede a Parigi, è originaria di Bangladesh (23.000), Egitto (18.000) e Pakistan (17.000). Il più forte incremento dal 2022 riguarda gli emigranti egiziani (9.300) e la più forte diminuzione gli emigranti georgiani (-200). Sulle 46.000 decisioni prese nel 2023, 48% sono state positive. Nel 2022, puntualizza l'Ocse, l'Italia ha accolto 235.000 nuovi immigrati di lungo termine o permanenti, 15% in più rispetto al 2021.
Questo dato include 21% di immigrati ammessi per titolo di libera circolazione, 24% per lavoro, 52% per motivi famigliari e 2% per motivi umanitari. Sempre in Italia, sono stati circa 25.000 i permessi di soggiorno attribuiti a studenti in mobilità internazionale nell'insegnamento superiore e 7.600 a lavoratori migranti temporanei e stagionali (escluse le migrazioni intra-Ue). Inoltre, 133.000 lavoratori distaccati intra-Ue sono stati registrati nel 2022, in aumento del 23% rispetto al 2021. Questi lavoratori distaccati all'interno dei confini dell'Unione europea hanno generalmente contratti di breve termine. La Romania, l'Ucraina e l'Albania sono le tre principali nazionalità dei nuovi entranti nel 2022. Tra i 15 primi Paesi d'origine, l'Ucraina ha registrato il più forte aumento (21.000) e la Nigeria la più forte diminuzione di flussi verso l'Italia rispetto all'anno precedente.
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