La Cina ha messo sotto inchiesta il ministro della Difesa Dong Jun, nell'ultimo scandalo per corruzione che ha colpito i vertici dell'Esercito popolare di liberazione. Lo riporta il Financial Times, in base a rivelazioni di ex e attuali funzionari Usa a conoscenza della vicenda. Dong, un ammiraglio nominato a dicembre del 2023, sarebbe il terzo ministro consecutivo della Difesa in carica o ex a essere indagato per corruzione. Dong è succeduto al generale Li Shangfu, estromesso dopo sette mesi di incarico. Entrambi sono stati nominati dal presidente Xi Jinping. Li era succeduto a Wei Fenghe, indagato per corruzione dopo aver lasciato l'incarico.
Dong sarebbe finito nelle maglie delle indagini anticorruzione sulle forze armate cinesi, in uno sviluppo sorprendente vista la sua partecipazione della scorsa settimana agli eventi sulla difesa dell'Asean in Laos, dove aveva rifiutato l'incontro con l'omologo Usa Lloyd Austin a causa dell'ultima vendita di armi americane a Taiwan del valore di 2 miliardi di dollari che includeva per la prima volta missili terra-aria avanzati. La disputa è scoppiata pochi giorni dopo che i presidenti Joe Biden e Xi Jinping si sono incontrati a margine dell'Apec di Lima, dove i due leader hanno ribadito che i loro eserciti avrebbero continuato ad avere una comunicazione diretta.
La Cina ha chiuso i canali militari con gli Stati Uniti nell'agosto del 2022 dopo che Nancy Pelosi era diventata la prima speaker della Camera americana a visitare Taiwan in 25 anni. Xi ha accettato di riaprire le comunicazioni dopo il vertice di San Francisco con Biden di un anno fa, aprendo la strada ai colloqui tra Dong e Austin, incontratisi per la prima volta a maggio allo Shangri-La Dialogue di Singapore. Fu il primo significativo impegno di alto livello tra i due eserciti da novembre del 2022.
Al momento non è ancora chiaro quali tipo di accuse di corruzione siano state contestate a Dong, ma l'indagine suggerisce che Xi stia ampliando la sua stretta anticorruzione sull'Esercito popolare di liberazione. Oltre ai ministri della Difesa, il leader cinese ha rimosso i due ufficiali a capo della Rocket Force, l'unità di elite che supervisiona i piani missiistici e le armi nucleari della Cina. Nel 2022, Xi ha rimosso Qin Gang, pochi mesi dopo la nomina a ministro degli Esteri, a seguito di una relazione extraconiugale con una giornalista cinese negli Stati Uniti. Ufficiali e funzionari militari Usa hanno suggerito che le indagini sulle forze armate cinesi stavano minando la fiducia di Xi nel suo esercito e sollevando dubbi sulla capacità di invadere Taiwan entro il 2027, un obiettivo fissato dal presidente cinese.
A differenza del Capo del Pentagono, il ministro della Difesa cinese è il numero quattro della scala gerarchica militare mandarina, pur essendo il suo volto internazionale: è preceduto da Xi, attuale commander-in-chief e capo della Commissione militare centrale e dai suoi due vicepresidenti. E' l'organismo di vertice delle forze armate, ma Dong non è stato nominato a farvi parte all'inizio dell'anno, sollevando dubbi sul suo mandato.