La Cina ha espresso il suo sostegno alla Siria negli sforzi "per il ritorno della stabilità" dopo che i gruppi ribelli filo-turchi hanno inferto un duro colpo al regime di Bashar al-Assad, prendendo il controllo di diversi territori nei giorni scorsi. E' quanto ha detto il portavoce del ministro degli Esteri Lin Jian, parlando nel briefing quotidiano.
La Cina "è disposta a compiere sforzi positivi per evitare l'ulteriore deterioramento della situazione in Siria" e per favorire i suoi sforzi "per mantenere la sicurezza e la stabilità nazionale", ha aggiunto Lin, in merito all'offensiva dei ribelli che ha visto le forze governative perdere il controllo di Aleppo.
Mentre Russia e Iran sono stati i sostenitori più stretti della Siria negli ultimi anni, i legami della Cina con il Paese si sono rafforzati progressivamente. Nel settembre del 2023, il presidente cinese Xi Jinping e l'omologo siriano Assad hanno annunciato una "partnership strategica" tra i loro Paesi durante la prima visita del leader di Damasco in Cina dal 2004.
Nell'occasione Xi disse ad Assad che Pechino sosteneva la Siria "nell'opporsi all'interferenza straniera e al bullismo unilaterale, nella salvaguardia dell'indipendenza nazionale, della sovranità e dell'integrità territoriale", secondo il resoconto dato dai media statali. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha rinnovato il sostegno di Pechino a Damasco nella salvaguardia della sicurezza nazionale durante l'incontro avuto con la sua controparte siriana a maggio.
La Russia "continua a sostenere" il presidente siriano Bashar al-Assad. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
"Naturalmente noi continuiamo a sostenere Bashar al Assad", ha detto Peskov. "Continuiamo i nostri contatti ai livelli appropriati - ha aggiunto - e continuiamo ad analizzare la situazione. Sarà elaborata una posizione su cosa è necessario per stabilizzare la situazione".
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