Mondo

Katz: 'Il Libano deve fare rispettare la tregua, o torneremo e andremo più in fondo'

'Se fino ad ora abbiamo separato il Libano e Hezbollah, non sarà più così'. Tajani: la tregua regge e deve reggere

Il ministro della Difesa di Israele, Israel Katz

Redazione Ansa

     ll ministro israeliano della Difesa Israel Katz ha affermato che "se il cessate il fuoco dovesse fallire, non ci sarà più un'esenzione per lo Stato del Libano. Applicheremo l'accordo con la massima risposta e tolleranza zero. Se fino ad ora abbiamo separato il Libano e Hezbollah, non sarà più così". Katz ha menzionato il lancio di razzi di ieri sera sul monte Dov, dicendo che "è stato il primo test". "Abbiamo reagito con forza e non permetteremo a Hezbollah di tornare ai vecchi metodi", ha aggiunto. 

     Se l'esercito libanese non farà rispettare la propria parte dell'accordo di cessate il fuoco si ritornerà in guerra e Israele si spingerà più a fondo in Libano, ha sottolineato Katz.

    "L'esercito libanese deve far rispettare la propria parte dell'accordo di cessate il fuoco, tenere Hezbollah lontano, oltre il fiume Litani e smantellare tutte le sue infrastrutture", ha affermato Katz. "Se non lo faranno e il cessate il fuoco finirà, allora la realtà sarà molto chiara. Se torniamo in guerra, agiremo con forza, andremo più a fondo in Libano", ha avvertito. 
   

Tajani: 'La tregua in Libano regge e deve reggere' 

      La tregua tra Israele ed Hezbollah in Libano "regge, deve reggere, è una tregua difficile da potersi mantenere ma bisogna fare tutto affinché continui questo cessate di fuoco, per arrivare al cessate di fuoco a Gaza, altro obiettivo importante". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell'Assemblea generale di Alis.

     "Ieri abbiamo parlato al vertice del Cairo per gli aiuti umanitari a Gaza, parlando anche della ricostruzione di Gaza il giorno dopo. Dobbiamo lavorare tanto anche per la Siria, visto che la situazione è estremamente complessa", aggiunge Tajani.

      "Noi stiamo intanto cercando di aiutare nel modo migliore i circa 300 italiani che vivono in quel paese, cercando di porli al riparo dagli attacchi aeree dei russi. Non ci sono da parte degli ribelli attacchi contro la popolazione civile. Questa già è una garanzia", aggiunge il vicepremier. "Continueremo a insistere - conclude - per proteggere i nostri concittadini ma anche per arrivare a cessare il fuoco e a una de-escalation in questa area complicata del Medio Oriente". 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it