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Musk perde l'appello per il superbonus da 56 miliardi

Ira del patron di Tesla: 'Decidono gli azionisti non i giudici'

Musk

Redazione Ansa

 L'uomo più ricco del mondo, che dopo aver aiutato Donald Trump a vincere le elezioni, è diventato anche uno dei più potenti, ha ricevuto una battuta d'arresto su una strada che sembrava tutta in discesa dallo scorso 5 novembre. Per la seconda volta in un anno, la giudice del Delaware Kathaleen McCormick ha respinto il tentativo di Tesla di assegnare ad Elon Musk un superbonus da 55,8 miliardi di dollari.

Il piano di remunerazione, che renderebbe il patron della casa automobilistica il ceo più pagato nella storia delle società quotate in borsa, era stato annullato a gennaio perché, sosteneva la sentenza, "ingiusto" e "frutto di un procedimento "viziato" e "poco trasparente".

Due anni prima un gruppo di azionisti, guidati da Richard J. Tornetta, aveva infatti intentato una causa accusando il consiglio di amministrazione di non aver agito in modo indipendente da Musk e la società di aver fornito informazioni "sostanzialmente fuorvianti" agli investitori. Tuttavia, a giugno gli azionisti hanno riapprovato il pacchetto con il 72% dei voti e in quell'occasione hanno anche dato il via libera al trasferimento dell'azienda dal Delaware, dove ha sede la stragrande maggioranza delle grandi società pubbliche statunitensi, al Texas.

 


    "Quando ci sono sentenze legali clamorosamente sbagliate in un singolo stato che danneggiano sostanzialmente i cittadini americani in tutti gli altri 49 stati, il governo federale dovrebbe intraprendere azioni correttive immediate", si era lamentato ancora Musk nemmeno un mese fa. Nella nuova bocciatura la giudice ha stabilito che se pure l'iniziativa senza precedenti di imporre una seconda volta il pacchetto salariale approvato originariamente dagli azionisti nel 2018 è stato "creativo", non ci sono le "basi procedurali per ribaltare" la decisione precedente. Nel frattempo, dopo l'impennata del 44% delle azioni di Tesla all'indomani della vittoria di Trump alle elezioni il superbonus per Musk è aumentato quasi il doppio fino ad arrivare a ben 100 miliardi.


    "Corruzione totale", ha attaccato subito dopo la bocciatura il miliardario su X. "Sono gli azionisti a decidere, non i giudici!", ha aggiunto ripubblicando un post di Tesla nel quale si bollava la sentenza come "sbagliata". "Un giudice del Delaware ha appena annullato la volontà della maggioranza assoluta degli azionisti che possiedono Tesla e che hanno votato due volte per pagare Elon Musk quanto vale.

 

La decisione della corte è sbagliata e faremo appello", ha annunciato l'azienda. Se così sarà, spetterà alla Corte Suprema del Delaware prendere la decisione definitiva. Secondo gli esperti, il board cercherà a questo punto di elaborare un nuovo superbonus che sia in linea la giurisdizione del Texas, la nuova sede di Tesla, ma si scontrerà sempre con degli ostacoli legali se non riuscirà a dimostrare la sua indipendenza dal grande capo. McCormick ha anche ordinato a Tesla di pagare 345 milioni di dollari di onorari agli avvocati che rappresentavano gli azionisti nel caso, una cifra molto inferiore ai 5,6 miliardi di dollari chiesti. Tuttavia, i legali si sono detti soddisfatti della sentenza. "Speriamo che metta fine alla questione", hanno detto in una nota gli avvocati dello studio Bernstein Litowitz Berger & Grossmann dicendosi pronti a tornare in tribunale. 
   

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