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I giornalisti del Guardian in sciopero, la prima volta in 50 anni

Contro l'acquisizione dell'Observer da parte di Tortoise Media

Guardian

Redazione Ansa

   "Salviamo l'Observer". E' lo slogan dei giornalisti del Guardian Media Group (Gmg), gruppo editoriale del quotidiano liberal e progressista Guardian e del suo domenicale Observer, che hanno iniziato uno storico sciopero di due giorni, il primo in oltre 50 anni, per protestare contro la sempre più probabile vendita di uno dei gioielli della stampa britannica.

   Proprio oggi, fra l'altro, si celebra il 233esimo anniversario dalla nascita dell'Observer avvenuta nel 1791, che non a caso si fregia del titolo di "più antico giornale domenicale del mondo", ma secondo il personale riunito in una manifestazione davanti alla sede di King's Cross a Londra è ora in pericolo per la proposta di acquisizione da parte di Tortoise Media, pubblicazione digitale creata 5 anni fa dall'ex direttore del Times e in passato figura di primo piano di Bbc News, James Harding, e da un ex ambasciatore statunitense nel Regno Unito, Matthew Barzun.

   I giornalisti sono rappresentati dal sindacato di categoria, il National Union of Journalists, che a fronte della messa in vendita del domenicale annunciata in settembre da Gmg per una riorganizzazione interna accelerata dalla complessiva crisi dei media tradizionali, aveva approvato in ottobre una mozione contro la cessione, in quanto costituirebbe un "tradimento" dell'impegno dello Scott Trust - incaricato di assicurare l'indipendenza editoriale e finanziaria del gruppo - nei confronti della testata.

   Allo staff del giornale è stato detto che può scegliere di licenziarsi volontariamente a "condizioni vantaggiose" o che, in caso di trasferimento a Tortoise, i termini contrattuali esistenti saranno rispettati. La richiesta del personale ai vertici editoriali è quella almeno di considerare altre offerte, e non solo quella di Harding che prevede un investimento da 25 milioni di sterline (30 milioni di euro) nei prossimi cinque anni nel "rinnovamento editoriale e commerciale della testata".

   Rinnovamento che però passa dall'accesso a pagamento tramite paywall ai contenuti online dell'Observer, ora consultabili gratuitamente insieme a quelli del Guardian. I vertici di Gmg, che aveva acquisito il domenicale circa 30 anni fa, non solo sono decisi ad andare avanti con le trattative per la cessione ma hanno anche comunicato che nonostante lo sciopero vengono garantite sia le edizioni online che cartacee. Mentre i giornalisti minacciano altri due giorni di stop la prossima settimana (il 12 e 13 dicembre), per lo meno hanno raccolto la solidarietà di figure del mondo dello spettacolo e culturale.

   In una lettera aperta con più di 70 firmatari, come le star Damian Lewis, Mark Rylance, Hugh Grant, Sienna Miller e Ralph Fiennes, e lo scrittore vincitore del Booker Prize Julian Barnes, si invita lo Scott Trust a respingere l'offerta con questa motivazione: "Anche se Tortoise è un media rispettato, crediamo che la decisione sarebbe disastrosa per il più antico domenicale del mondo e per i suoi giornalisti, per il Guardian e per il giornalismo liberal".

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