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'Genocidio di Israele a Gaza', Amnesty si spacca 

La sede di Israele respinge il rapporto. Usa: 'Accuse infondate'

Raid israeliano su un campo di rifugiati a Gaza

Redazione Ansa

Nuove pesanti accuse nei confronti di Israele per le sue operazioni militari nella Striscia di Gaza. Amnesty International ha pubblicato un rapporto in cui afferma di aver "trovato elementi sufficienti per concludere che lo Stato ebraico ha commesso e continua a commettere un genocidio contro i palestinesi nella Striscia occupata". Il documento di 300 pagine, dal titolo 'Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza', ha provocato un terremoto all'interno di Amnesty International che si è spaccata. La sezione israeliana dell'organizzazione ha prima respinto il rapporto sostenendo che gli autori sono giunti a una "conclusione predeterminata". Subito dopo sono arrivate le dimissioni del presidente di Amnesty Israele e di due esponenti palestinesi. Ma non solo. Israele ha definito il rapporto "falso e pieno di menzogne", ottenendo anche il sostegno di Washington secondo cui le accuse sono "infondate", mentre sia l'Anp che Hamas plaudono a quanto denunciato da Amnesty.

   "Dopo aver esaminato nel dettaglio le violazioni compiute da Israele nell'enclave palestinese tra l'ottobre 2023 e il luglio 2024, intervistato 212 persone a Gaza, analizzato prove visive e digitali e le dichiarazione di alti funzionari governativi e militari israeliani, Amnesty International ha trovato basi sufficienti per concludere che quello in corso a Gaza è un vero e proprio genocidio", si legge nel rapporto. "Mese dopo mese, Israele ha trattato i palestinesi di Gaza come un gruppo di subumani, indegni del rispetto dei diritti umani e della dignità, dimostrando la sua intenzione di distruggerli fisicamente", ha dichiarato il segretario generale di Amnesty International, Agnès Callamard. "I nostri risultati schiaccianti devono servire da campanello d'allarme per la comunità internazionale: questo è un genocidio che deve finire adesso", ha proseguito. Callamard lancia poi un avvertimento agli Stati che "inviano armi a Israele violando i loro obblighi di prevenire il genocidio e che rischiano di diventarne complici". Dall'attacco senza precedenti di Hamas, che ha innescato la guerra in corso nella Striscia di Gaza il 7 ottobre 2023, "Israele ha ripetutamente dichiarato che le sue azioni a Gaza sono legittime e possono essere giustificate dall'obiettivo militare di sradicare Hamas. Ma l'intento genocida può coesistere con obiettivi militari e non necessita di essere l'unico intento di Israele", ha aggiunto Callamard.

   Il rapporto cita l'esempio di 15 attacchi aerei effettuati tra il 7 ottobre 2023 e il 20 aprile 2024, in cui sono morti 334 civili tra cui 141 bambini, e per i quali l'organizzazione "non ha trovato prove che fossero diretti verso obiettivi militari". "Chiediamo all'Ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale di prendere urgentemente in considerazione l'aggiunta del genocidio all'elenco dei crimini su cui sta indagando e a tutti gli Stati di utilizzare ogni via legale per assicurare i responsabili alla giustizia", conclude il rapporto di Amnesty.

 

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