Israele, ancora impegnato a contenere Hezbollah in Libano e a condurre la guerra nella Striscia di Gaza, blinda anche i confini con la Siria, rafforzando la sua presenza militare sulle Alture del Golan occupato per arginare eventuali infiltrazioni dei ribelli jihadisti che marciano rapidamente verso Damasco.
"L'esercito sorveglia gli sviluppi della situazione, pronto a far fronte a ogni scenario, che sia offensivo o difensivo", ha fatto sapere l'Idf in un comunicato, sottolineando che non tollererà "alcuna minaccia". In particolare, secondo Haaretz, il Comando Nord ha deciso di dispiegare sul Golan un nuovo battaglione di riservisti per fornire una risposta rapida, se necessario. Il ministro della Difesa Israel Katz e il capo di stato maggiore Herzi Halevi hanno poi tenuto una nuova riunione per valutare la situazione in Siria e "ordinato all'esercito di mantenere un alto livello di prontezza".
Nella notte tra giovedì e venerdì i jet israeliani hanno inoltre compiuto raid aerei al confine tra la Siria e il Libano, nonostante il cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre, per interrompere "il contrabbando di armi" dall'Iran verso Hezbollah e su "siti di infrastrutture terroristiche" vicini al passaggio di Al Arida. L'agenzia di stampa siriana Sana ha poi confermato che "il posto di frontiera di Al Arida è fuori servizio a causa di un attacco israeliano".
A Gaza sembra intanto ancora lontano un accordo per la tregua e la liberazione degli ostaggi. Su richiesta dei familiari dei rapiti, il presidente Isaac Herzog ha chiamato Elon Musk nei giorni scorsi - riferisce una fonte vicina alla presidenza alla Cnn - nella speranza che, al fianco di Donald Trump alla Casa Bianca, riesca a fare pressione sulle parti per raggiungere un'intesa con Hamas.
Le forze dello Stato ebraico continuano nel frattempo a bombardare la Striscia: nel nord di Gaza da settimane bersaglio di raid aerei e operazioni di terra, l'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia è stato preso di mira più volte, facendo "almeno 29 morti" e decine di feriti, secondo un bilancio della protezione civile palestinese.
L'Idf ha negato di aver colpito la struttura sanitaria, ma il rappresentante dell'Oms nei Territori palestinesi, Rik Peeperkorn, ha parlato in collegamento video da Gaza di "informazioni estremamente preoccupanti" che provengono dall'ospedale, uno dei pochi ancora funzionanti nel nord della Striscia. Israele ha infine annunciato di aver ucciso in un attacco su Gaza City tre giorni fa Nasal al-Najjar, ritenuto il capo del sistema di difesa aerea di Hamas nella città.
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