Le truppe nordcoreane impegnate al fianco di Mosca nella regione russa di Kursk avrebbero già subito pesanti perdite. Le Forze per le operazioni speciali (Sof) ucraine hanno annunciato infatti di aver ucciso 50 soldati di Kim e di averne feriti altri 47 negli ultimi tre giorni, in particolare nei villaggi di Plekhovo, Vorobzha e Martynovka. "I soldati dell'8° Reggimento delle Forze per le operazioni speciali ucraine hanno dato un caloroso benvenuto alle truppe nordcoreane nella regione russa di Kursk. In 72 ore, gli operatori Sof hanno ucciso 50 soldati nemici e ne hanno feriti 47", si legge in un messaggio pubblicato su Telegram.
Secondo le stime occidentali, almeno 10.000 forze nordcoreane sono state dispiegate nell'oblast di Kursk dall'inizio di agosto per aiutare l'esercito russo nelle operazioni di combattimento.
Dopo aver riferito di scontri iniziali, ma limitati, a novembre, l'Ucraina ha detto che nel fine settimana la Russia ha iniziato a utilizzare i soldati negli assalti di terra. Il capo militare ucraino, Oleksandr Sirsky, ha confermato che negli ultimi tre giorni Mosca ha intensificato gli attacchi nella parte di territorio controllato dall'Ucraina a Kursk.
Nel frattempo, le truppe nordcoreane hanno allestito ulteriori posti di osservazione per rilevare i droni utilizzati dalle forze di sicurezza e di difesa ucraine. Sembra che al momento i militari siano stati utilizzati in ruoli di fanteria e che il loro coinvolgimento è limitato finora al Kursk, il che implica che non sono stati dispiegati in territorio ucraino.
Tuttavia, mentre il presidente Volodymyr Zelensky ha commentato la morte dei soldati di Kim sostenendo che "non c'è un solo motivo per cui i nordcoreani siano morti in questa guerra", il Cremlino ha sviato le domande rinviando al ministero della Difesa, che però non ha rilasciato commenti.