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Migliaia in piazza a Tbilisi contro l'insediamento del nuovo presidente

Bandiere pro-Ue e slogan davanti al palazzo, dopo la catena umana di ieri. Si attende un discorso della presidente Zurabishvili, che rifiuta di dimettersi

Redazione Ansa

     Almeno 2mila manifestanti pro-Ue si sono radunati a Tbilisi, in Georgia, per protestare contro il governo, poco prima dell'insediamento del nuovo presidente, la cui nomina è contestata dall'opposizione.

    I manifestanti attendono il discorso dell'attuale leader del Paese, Salome Zurabishvili, che si è rifiutata di dimettersi e chiede nuove elezioni. Un reporter dell'Afp nella capitale racconta di una folla crescente di dimostranti fuori dal palazzo presidenziale, con molti che portavano bandiere dell'Ue e cantavano "Georgia!". 

    Già ieri - alla vigilia dell'insediamento del nuovo presidente, la cui nomina è contestata dall'opposizione- i manifestanti hanno formato una catena umana lungo il fiume nel centro di Tbilisi, alcuni avvolti nelle bandiere della Georgia e dell'Unione Europea. Altri avevano esposto uno striscione che chiedeva la "liberazione dei prigionieri politici". I manifestanti chiedevano il rilascio delle persone arrestate durante le precedenti dimostrazioni e l'indizione di nuove elezioni parlamentari.

     Il paese caucasico è impantanato in una crisi politica dopo le elezioni legislative di ottobre, che hanno sancito la vittoria del partito al governo Sogno Georgiano, contestata per presunte irregolarità dall'opposizione filo-occidentale. La decisione delle autorità di rinviare i tentativi di adesione all'Ue fino al 2028 ha scatenato un'ondata di proteste filoeuropee, e in qualche caso è intervenuta la polizia.

     Il Paese si prepara così all'insediamento di un nuovo presidente fedele al Sogno Georgiano, Mikheil Kavelashvili, noto per le sue posizioni ultraconservatrici e anti-occidentali. Sebbene i poteri della presidenza siano limitati in Georgia, è probabile che l'insediamento inneschi una nuova mobilitazione dei sostenitori di una rapida adesione all'UE, dopo che Zurabishvili si è rifiutata di dimettersi, chiedendo nuove elezioni legislative. La presidente si è unita alla catena umana a Tbilisi. Il Sogno Georgiano, accusato dai suoi detrattori di autoritarismo, nega ogni frode nelle elezioni legislative e accusa l'opposizione di voler provocare una rivoluzione, a suo dire, finanziata dall'estero.

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