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In Croazia trionfa Milanovic, altri 5 anni presidente

Prosegue la difficile coabitazione con il premier Plenkovic

Zoran Milanović

Redazione Ansa

   Con il 74 per cento dei voti Zoran Milanović ha trionfato al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Croazia, assicurandosi un secondo mandato quinquennale. E' quanto è emerso da dati della Commissione elettorale dopo lo scrutinio dell'80 per cento delle schede. Il suo sfidante, Dragan Primorac, candidato dei conservatori guidati dal premier Andrej Plenković, è stato ampiamente distaccato, fermo a un deludente 26 per cento.

    Milanović si è potuto assicurare questa vittoria plebiscitaria grazie all'appoggio di tutti i partiti di centro e centrosinistra e la sua costante e forte critica del governo conservatore, spesso anche con offese verbali lanciate contro il premier Andrej Plenković e i suoi ministri, soprattutto per i molti scandali di corruzione e di clientelismo politico. Molti voti ha ottenuto anche dagli elettori di destra, che vedono di buon occhio le sue posizioni di stampo sovranista, critiche dell'Unione europea e della Nato.

    "Finché sarò presidente io, nessun soldato croato andrà in guerra per interessi altrui", ha affermato in campagna elettorale, ricordando di aver condannato dal primo giorno l'aggressione russa all'Ucraina, ma di avere anche criticato la linea di sostegno militare all'Ucraina della Nato, senza avere una prospettiva di negoziati.

    Milanović, in politica da quasi trent'anni e primo ministro socialdemocratico dal 2011 al 2015, si è comportato spesso di fatto come il leader dell'opposizione, nonostante la Costituzione definisca la carica del presidente della Repubblica quale imparziale e super partes, garante del regolare funzionamento delle istituzioni. Milanović esce rafforzato da queste elezioni, con l'appoggio di tre quarti dell'elettorato e con una legittimità pienamente rinnovata. C'è pertanto da attendersi che la difficile coabitazione tra le due principali cariche politiche del Paese e la rivalità tra Milanović e Plenković continuerà a dominare la scena politica croata.

    Che Dragan Primorac avesse scarse chances era chiaro, ma pochi avevano previsto una sconfitta così netta, quasi umiliante del candidato filogovernativo. Il magro risultato di Primorac è anche un messaggio degli elettori al governo e allo stesso premier Plenkovic, che Milanović ha in varie occasioni criticato per la conduzione di una "politica servile" verso Bruxelles e le principali cancellerie occidentali.

    Con queste elezioni si chiude anche un intenso periodo politico in Croazia, che in meno di un anno ha tenuto tre importanti tornate: le politiche ad aprile, le europee a giugno e le presidenziali. Al netto dei risultati, in sostanza poco o nulla è cambiato e la Croazia inizia il 2025 con la stessa maggioranza parlamentare di centrodestra di un anno fa, con il governo guidato da Andrej Plenković ormai da nove anni con altri tre davanti, e con Milanović riconfermato alla presidenza della Repubblica per altri cinque anni.

    L'affluenza alle urne è stata oggi bassa, del 44 per cento sui 3,7 milioni di aventi diritto, in calo del 10 per cento rispetto a cinque anni fa. 

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