Il governo di Nicolas Maduro ha annunciato oggi di aver ridotto a tre il numero di diplomatici che possono essere accreditati presso le ambasciate francese, italiana e olandese a causa della risposta "ostile" dei loro governi all'insediamento del presidente Nicolas Maduro per un terzo mandato.
Il ministero degli Esteri venezuelano ha aggiunto che i diplomatici avrebbero bisogno di "autorizzazione scritta per viaggiare per più di 40 chilometri da Plaza Bolivar" nel centro di Caracas.
La decisione è "in risposta alla condotta ostile dei governi del Regno dei Paesi Bassi, della Francia e dell'Italia, caratterizzata dal sostegno a gruppi estremisti e dall'ingerenza negli affari interni", ha affermato il ministro degli Esteri Yván Gil, in una dichiarazione sul suo account Telegram.
"Ho comunicato, a nome del governo bolivariano, la decisione sovrana di limitare a tre il numero di diplomatici accreditati in ogni ambasciata, una misura che deve essere rispettata entro 48 ore", ha aggiunto Gil. I diplomatici devono anche "avere un'autorizzazione scritta del nostro ministero degli Esteri per viaggiare a più di 40 chilometri da Plaza Bolívar a Caracas, garantendo il rigoroso adempimento delle loro funzioni".
Plaza Bolivar si trova nel centro di Caracas, il che in pratica significa che questi diplomatici non potranno lasciare la grande area metropolitana della città senza autorizzazione. "Il Venezuela esige il rispetto della sovranità e dell'autodeterminazione, principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, soprattutto da coloro che sono subordinati alle direttive di Washington", ha spiegato il ministro degli Esteri nell'annuncio formale. Il governo di Maduro considera ogni forma di opposizione politica "fascista ed estremista".
I Paesi Bassi hanno accusato il presidente venezuelano Nicolas Maduro di "escalation" dopo che Caracas ha deciso di limitare a tre per Paese il numero dei diplomatici francesi, olandesi e italiani autorizzati a rimanere in Venezuela.
"Si tratta di un'escalation di Maduro che rende il dialogo ancora più complicato", ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp, aggiungendo che "ci sarà certamente una risposta a questa decisione"
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