(ANSAmed) - TUNISI, 14 OTT - Omicidio volontario,
organizzazione di un'operazione di emigrazione clandestina, e
danneggiamento di beni militari dello Stato. Queste le accuse
del giudice istruttore militare di Sfax nei confronti del
capitano del peschereccio carico di migranti tunisini affondato
domenica scorsa a 54 km dalle isole Kerkennah, dopo la
collisione con una nave della marina militare di Tunisi.
Media locali riferiscono che risulta essere indagato anche un
impiegato di una compagnia marittima che avrebbe aiutato lo
scafista al timone del peschereccio nella traversata fallita.
Sui fatti è stata immediatamente aperta un'indagine militare
e il premier ha definito l'incidente un "dramma nazionale",
sollecitando chi di dovere a rendere pubblica la verità. Finora
le vittime recuperate sono 8, 38 i salvati, ma ci sarebbero
almeno 20 dispersi che secondo famiglie e società civile mancano
all'appello.
Migranti: collisione, scafista indagato
Tragedia in Tunisia, premier: 'Un dramma nazionale'