Le forze di Khalifa Haftar hanno lanciato un contrattacco sull'asse meridionale del fronte a sud di Tripoli. Lo riferiscono all'ANSA fonti militari sul campo. I combattimenti proseguono violenti ad Ain Zara, punta avanzata dell'offensiva 15km a sudest della capitale, e nell'area dell'aeroporto internazionale verso Tripoli, che dista circa 20km. Secondo quanto si apprende, le forze di Haftar tentano di convergere sull'asse di Ain Zara. "Francia, giù le mani dalla Libia", "siamo amici del popolo francese, Macron è un dittatore, vada via!": sono gli slogan scanditi oggi a piazza Algeria a Tripoli da un centinaio di manifestanti, soprattutto donne, scesi in piazza contro "l'invasore Haftar", indossano gilet gialli come nelle manifestazioni contro Macron in Francia. Lo ha constatato l'ANSA. Sulla piazza campeggia un van per le donazioni di sangue da destinare agli ospedali della capitale.
L'Onu contro Haftar: 'Il suo è un colpo di Stato non una operazione anti-terrorismo', dice l'inviato speciale in Libia Ghassan Salamè. Il bilancio dell'offensiva lanciata il 4 aprile su Tripoli è di almeno 147 morti e 614 feriti, secondo l'Oms. Le forze del generale hanno lanciato cinque missili Grad sul quartiere di Abu Slim, a ridosso del centro di Tripoli. 'Fate presto', il peggioramento della situazione in Libia potrebbe spingere '800mila migranti e libici a invadere l'Italia e l'Europa'. E in questo enorme numero di migranti ci sono anche criminali e soprattutto jihadisti legati all'Isis, dice il premier libico Fayez al-Sarraj, in un'intervista pubblicata dalle edizioni online di Corriere e Repubblica.
Almeno 147 morti e 614 feriti. E' il nuovo bilancio diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità sulla situazione in Libia a partire dall'inizio dell'offensiva di Khalifa Haftar contro Tripoli lanciata il 4 aprile scorso. Gli scontri hanno prodotto almeno 18mila sfollati, secondo le stime dell'Onu.
"Fate presto", il peggioramento della situazione in Libia potrebbe spingere "800mila migranti e libici a invadere l'Italia e l'Europa". E in questo enorme numero di migranti ci sono anche criminali e soprattutto jihadisti legati a Isis: lo da dichiarato il premier libico riconosciuto dalla comunità internazionale, Fayez al-Sarraj. "Ringrazio l'Italia per aver tenuto aperta l'ambasciata, per mantenere in funzione l'ospedale da campo a Misurata, per il supporto politico che il governo Conte ci sta offrendo", ha aggiunto. "Siamo di fronte a un'aggressione che potrà diffondere il suo cancro in tutto il Mediterraneo. C'è bisogno che Roma e l'Ue siano unite e ferme nel bloccare la guerra di aggressione di Haftar, che ha tradito la Libia e la comunità internazionale".
Per le Nazioni Unite, "Khalifa Haftar non sta compiendo un'operazione anti-terrorismo, ma un colpo di Stato", ha detto l'inviato speciale dell'Onu in Libia, Ghassan Salamè.
Intanto sul terreno, una intera compagnia di Tarhouna delle forze di Haftar si è arresa alle forze governative libiche sul fronte di Suani ban Adem, 25km a sudovest di Tripoli. La compagnia, composta da una trentina di militari, si è consegnata uomini e mezzi - tra i quali diversi pick-up e blindati - alla brigata 166 di Misurata, attiva nell'area.
E un'autobomba è esplosa vicino al convoglio del colonnello Adel Barghati, capo dell'antiterrorismo di Bengasi e vicino al generale Haftar, nel distretto di Sidi Khalifa. Secondo testimoni, il militare è riuscito a fuggire senza riportare alcuna ferita.
Secondo altre fonti, citate dal sito Akhbar Libya 24, citando "fonti concordanti" l'alto responsabile anti-terrorismo è rimasto leggermente ferito per un'autobomba fatta esplodere al passaggio della sua vettura. Ad essere preso di mira è stato "il capo dell'Organismo di lotta contro il terrorismo", il colonnello Adel Marfoua, che ha riportato "ferite leggere" come anche chi viaggiava con lui. Tutti sono stati portati in ospedale. L'attentato è avvenuto nel quartiere di Sidi Khalifa, nell'est della città. L'autobomba, emerge da immagini postate su social media, era stata piazzata sotto un cavalcavia. Come noto gli attentati dinamitardi erano stati un mezzo utilizzato spesso da terroristi durante i tre anni e mezzo di combattimenti a intermittenza durante i quali le forze di Haftar hanno scacciato estremisti islamici e oppositori del generale annidati in città sino a fine 2017.
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