Come prevedibile, di fronte ai dati della relativamente bassa affluenza del 27,5% della consultazione popolare sulla nuova Costituzione tunisina, l'opposizione del Fronte di Salvezza Nazionale, formato da 5 partiti, tra cui l'islamico Ennhadha, e 5 associazioni, ha definito i risultati del referendum "un fiasco e l'intero processo di voto una recita".
La coalizione sottolinea in una nota pubblica che il 75% degli elettori tunisini non ha partecipato al voto "rifiutandosi quindi di approvare una costituzione dispotica".
Per i membri della coalizione l'unica costituzione valida rimane quella del 2014 e il capo dello Stato, secondo quanto si legge, è accusato di "violazione d'ufficio e manomissione".
Anche Abir Moussi del partito conservatore dei Desturiani Liberi (Pdl) di Abir Moussi subito dopo l'annuncio degli exit poll che danno i "si'" ad oltre il 90%, ha detto: "il processo è fraudolento. Non importa se la Costituzione è stata bocciata o adottata, se il tasso di partecipazione è del 70%, del 200% o del 4000%. Il processo è fraudolento, illegale e illegittimo.
Non lo riconosciamo e non aderiamo ad esso".
Tunisia: opposizioni contestano legittimità referendum
Sulla base dei dati della bassa affluenza del 27,5%