Il vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) sulla crisi in Niger
dopo il golpe militare, previsto per oggi ad Accra, capitale del Ghana, è stato rinviato sine die. L'organizzazione ha addotto "ragioni
tecniche" per il rinvio, mentre a Niamey, capitale del Niger, migliaia di pro-gopisti hanno manifestato davanti all'ambasciata francese al grido di "Abbasso la Francia! Abbasso l'Ecowas!".
La riunione è stata convocata dopo un precedente summit ad Abuja, nel quale i leader dei Paesi coinvolti hanno deciso la mobilitazione preventiva delle forze armate dell'organizzazione. Tutto a questo punto sembrava suggerire che un intervento armato contro i golpisti di Niamey fosse imminente, mentre nella capitale nigerina scoppiava la rabbia: migliaia di sostenitori del regime militare si sono radunati vicino alla base militare francese, scandendo slogan ostili alla Francia e all'Ecowas e sventolando bandiere russe, oltre che nigerine.
Secondo quanto previsto finora, dopo l'incontro di Accra - ora annullato - i capi di stato maggiore avrebbero dovuto informare i leader dell'Ecowas sulle "migliori opzioni" sul tavolo per attivare una forza multinazionale. L'Ecowas, che ufficialmente spera ancora di trovare una soluzione pacifica alla crisi, non ha specificato alcun calendario di un possibile attacco o dato altri ultimatum prima che parlino le armi.
Lo spazio per il negoziato sembra ormai nullo, anche perché la giunta militare non è disposta ad avere contatti diretti con l'Ecowas, secondo quanto ha detto alla Bbc Abdel Fatau Musah, commissario per gli Affari politici dell'organizzazione. Musah ha affermato che Ecowas non consentirà alla giunta di governare per un periodo transitorio, come fatto precedentemente con i golpisti in Burkina Faso - dove i militari al potere hanno oggi silenziato Radio Omega, rea secondo loro di aver 'offeso' i colleghi che hanno preso il potere a Niamey - e Mali. Questi due Paesi hanno persino detto che un attacco al Niger sarà da loro considerato "una dichiarazione di guerra" anche contro di loro mentre Bamako ha annunciato di aver revocato l'autorizzazione di volo a Air France.
Contro un'azione militare è prontamente scesa in campo Mosca: potrebbe provocare una "forte destabilizzazione della situazione nella regione del Sahara-Sahel", ha detto il ministero degli Esteri riaffermando invece la fiducia in una mediazione dell'Ecowas.
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