Europa

Gentiloni: 'Nella Ue rischi emergenza sociale, pesano mutui'

Vecchio patto senza crescita né stabilità, un accordo sulla riforma sì troverà

Gentiloni, nella Ue rischi emergenza sociale, pesano mutui

Redazione Ansa

"Non vedo una bolla speculativa, ma temo un'emergenza sociale tra i milioni di europei che hanno contratto mutui a tasso variabile": lo ha detto il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, in un'intervista pubblicata dal quotidiano tedesco Handelsblatt rispondendo alla domanda se sia "imminente un crollo" del mercato immobiliare che preoccupa molti cittadini europei. "In paesi come la Spagna, questa è la maggioranza dei debitori. Fortunatamente, l'inflazione spagnola è relativamente bassa. Ma l'impatto sarà significativo. C'è già un grande malcontento", ha aggiunto Gentiloni. Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, ha sostenuto che le "vecchie regole" del Patto di stabilità non hanno portato né crescita né abbattimento del debito e che comunque si troverà un accordo sulla proposta di riforma dell'accordo internazionale del 1997 avanzata dalla Commissione Ue. "Le questioni sono: le vecchie regole sono state in grado di ridurre gli oneri del debito? Erano in grado di sostenere la crescita? Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento dei livelli di debito e a bassi tassi di crescita. Questo è un dato di fatto, non un'opinione. Ecco perché tutti cercano di trovare una soluzione", ha detto Gentiloni in un'intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt. "Gli Stati membri e la Commissione concordano sul fatto che un ritorno alle vecchie regole non sarebbe ottimale", ha premesso rispondendo alla domanda se, in caso di fallimento della riforma, la Commissione riapplicherebbe le vecchie regole l'anno prossimo. "Alcuni Stati vogliono regole più severe sul debito, altri una maggiore flessibilità per sostenere l'economia in caso di crisi. Le differenze sono così grandi da non poter essere superate? Non credo", ha affermato Gentiloni, replicando alla constatazione che la proposta di riforma della Commissione non ha ancora trovato il sostegno degli Stati membri.

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