(ANSA-AFP) - BENGASI, 20 SET - L'antico sito archeologico
greco di Cirene in Libia rischia il collasso dei suoi monumenti
tutelati dall'Unesco per l'effetto delle inondazioni, che hanno
ucciso migliaia di persone nella città di Derna, segnalano un
importante archeologo e un esperto dell'International Crisis
Group all'Afp.
I danni al Tempio di Zeus del II secolo d.
Fondata dagli abitanti dell'isola greca di Santorini intorno
al 600 a.C., Cirene fu uno dei centri più importanti del mondo
classico per quasi un millennio prima di essere in gran parte
abbandonata a seguito di un forte terremoto nel 365 d.C. E' la
più importante delle cinque colonie greche in Libia e diede il
suo nome storico di Cirenaica alla Libia orientale che ancora
sopravvive.
L'Unesco dichiarò i monumenti superstiti Patrimonio
dell'Umanità nel 1982. Dopo la destituzione del dittatore
Muammar Gheddafi in una rivolta sostenuta dalla Nato, che
inaugurò anni di conflitto e abbandono, l'Unesco aggiunse nel
2016 il sito alla sua lista del Patrimonio Mondiale in pericolo.
Secondo Claudia Gazzini, specialista della Libia presso il
think tank International Crisis Group, che ha recentemente
visitato il sito, la gran parte è rimasta impregnata d'acqua per
giorni dopo le piogge torrenziali della tempesta Daniel del 10 e
11 settembre. In alcuni punti, le antiche mura sono crollate,
bloccando i corsi d'acqua che normalmente drenerebbero il vasto
sito, che vanta anche una necropoli fuori dalle mura grande
quanto la città stessa.
"C'è una strada fiancheggiata da antiche mura che collega i
livelli superiore e inferiore, lungo la quale normalmente
fuoriesce l'acqua piovana, ma grossi massi vi sono caduti
dentro, bloccando il flusso", ha detto Gazzini all'Afp al
telefono da Bengasi. "Se l'acqua continua a fluire e rimane
intrappolata nel sito, il muro di sostegno potrebbe crollare,
portando con sé una grossa fetta delle rovine", ha aggiunto.
L'archeologo francese Michel, che ha lavorato 10 anni in
un'altra parte del sito, dopo aver analizzato le immagini dei
monumenti scattate dopo le inondazioni, segnala: "Per il momento
non ci sono grandi distruzioni a Cirene: i monumenti sono ancora
in piedi. Ma i torrenti d'acqua, terra e roccia hanno creato
burroni nelle antiche strade, in particolare nella Via Regia, e
i danni maggiori devono ancora prodursi perché l'acqua si è
estesa su una vasta area e ha indebolito le fondamenta dei
monumenti", ha aggiunto.
La necropoli adiacente è stata inondata da "centinaia di
metri cubi d'acqua che hanno spostato e sommerso alcune tombe",
ha spiegato l'archeologo, preoccupato anche per i rischi di
saccheggi in seguito alle inondazioni, che hanno ucciso più di
3.000 persone e lasciato decine di migliaia di persone senza
casa. (ANSA-AFP).
Libia:Unesco teme per l'antica Cirene allagata dalle inondazioni
L'acqua potrebbe causare crolli nel sito Patrimonio dell'Umanità