Africa

Congo, con aumento malnutrizione 4,5 milioni bimbi rischio Mpox

Save the Children, il Paese è l'epicentro di un'epidemia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 SET - A causa dell'aumento dei tassi di malnutrizione acuta, 4,5 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni e oltre 3,7 milioni di donne incinte e in allattamento corrono il rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie (Mpox) nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Lo dichiara Save the Children in una nota.
    Il Paese è in questo momento l'epicentro di un'epidemia di un nuovo ceppo di vaiolo che finora ha ucciso almeno 632 persone, mettendo ulteriormente sotto pressione un Paese in cui circa un quarto della popolazione ha già bisogno di assistenza umanitaria.
    "La gravità dei nuovi dati rende ancora più urgente la necessità di prevenire la diffusione del vaiolo e di altre malattie nella Rdc", ha dichiarato Greg Ramm, direttore Save the Children in Rdc. "Da decenni è noto che la malnutrizione indebolisce il sistema immunitario, rendendo più difficile combattere le malattie e aumentando le probabilità che i bambini muoiano a causa di patologie come la diarrea. Sappiamo che negli ultimi mesi in tutto il Paese i bambini malnutriti, che vivono in condizioni igieniche e sanitarie precarie, contraggono e muoiono di vaiolo a un tasso molto più alto rispetto agli adulti. Questa nuova variante aggrava i problemi causati dal conflitto, dallo sfollamento e dalla povertà che molte famiglie stanno già affrontando", ha proseguito.
    "Ora siamo a un bivio: possiamo lasciare che questo virus mortale del vaiolo si diffonda e causi una catastrofe tra i bambini oppure vogliamo usare le informazioni a nostra disposizione per agire con urgenza per prevenire la diffusione del virus, curare i bambini, rafforzare i sistemi sanitari e i servizi idrici, igienico-sanitari del Paese, e proteggere così i bambini e le famiglie? Da diversi anni il Paese registra uno dei peggiori tassi di fame e malnutrizione al mondo. Per troppo tempo il mondo ha deluso i bambini della RDC. È ora che i donatori e le agenzie internazionali si facciano avanti per proteggerli", conclude la nota. (ANSA).
   

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