E' come il Vesuvio il vulcano Calbuco, che si è svegliato nelle scorse settimane nel sud del Cile: anche le sue eruzioni sono esplosive e sollevano colonne di gas e ceneri in atmosfera.
Il Calbuco è il terzo più pericoloso del Cile ed è un vulcano esplosivo simile al Vesuvio, ossia capace di sollevare colonne di ceneri e gas alte più di 20 chilometri (ossia di tipo pliniano). In questo caso la colonna di ceneri è inferiore a 20 chilometri (è quindi di tipo sub-pliniano). Se la colonna collasserà, gas e ceneri scivoleranno lungo i fianchi del vulcano e genereranno un vento incandescente che distruggerà tutto ciò che incontrerà, in uno scenario che potrebbe ricordare quanto è accaduto a Pompei nel 79 d.C.'.
Il crollo della colonna, spiega, dipende dalla spinta dal basso fornita dall'energia del vulcano: se la spinta viene meno c’è il collasso. Nel secondo scenario la colonna potrebbe abbassarsi lentamente, con colate di lava lungo i fianchi del vulcano e con esplosioni più ridotte. La forza di una eruzione, spiega, è legata al gas ''che è il motore delle eruzioni vulcaniche''. Il monitoraggio potrà fornire indicazioni sull'evoluzione: ''due ore prima dell'eruzione è stato registrato in zona uno sciame sismico con 140 scosse, se lo sciame prosegue vuol dire che c'è ancora gas che sta salendo''.
L'eruzione più violenta in tempi recenti di questo vulcano c'è stata nel 1893 ed è durata due anni, in tempi recentissimi il vulcano si è risvegliato nel 1961 generando una colonna di ceneri e gas alta circa 13 chilometri e nel 1972 con una eruzione durata qualche ora; negli anni '90 sono state osservate delle fumarole sulla sommità del vulcano.
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